NUMERO DI DOMANDE QUASI TRIPLICATE DALL’ULTIMA CALL

L’Esa recluta nuovi astronauti: i primi numeri

Si è chiuso il 18 giugno il bando dell’Esa per il reclutamento di nuovi astronauti, 12 anni dopo il precedente. Qui le prime statistiche sul numero di applicanti, i paesi di origine e la distribuzione per genere

     25/06/2021

Sono accorsi numerosi al nuovo bando di selezione per nuovi astronauti pubblicato dall’Agenzia spaziale europea (Esa). A 12 anni dall’ultimo bando, gli aspiranti astronauti sono aumentati di circa 2.7 volte, e chissà che le vicissitudini dell’ultimo anno e mezzo non abbiano influito ad accrescere questa voglia di uscire dalla zona di comfort e misurarsi con sogni così ambiziosi.

Samantha Cristoforetti partirà per la sua seconda missione nel 2022 a bordo di uno spacecraft Crew Dragon. Sarà la prima donna europea al comando di una missione sulla Stazione spaziale internazionale. Crediti: ESA

Fra i 22589 aspiranti astronauti che hanno inviato la loro candidatura, poco più di 5400 sono donne – aumentando la percentuale di iscrizione femminile dal 15.5% del 2008 al 24%.

«È piacevole vedere un aumento nella distribuzione di genere dei candidati a questa selezione di astronauti, ma i numeri mostrano che c’è ancora da lavorare per raggiungere l’equilibrio di genere nel settore spaziale» commenta David Parker, direttore del settore di Esplorazione umana e robotica dell’Esa. «Rappresentare tutte le parti della nostra società è una preoccupazione che prendiamo molto sul serio. Non vedo l’ora di vedere quali di questi candidati si uniranno al nostro attuale corpo di astronauti e contribuiranno a questa rappresentazione sia sulla Terra che nello spazio»

E, proprio in un’ottica di inclusione, l’attuale bando di selezione è il primo a offrire una possibilità anche ad astronauti con disabilità fisica. Più di 200 persone hanno fatto domanda – secondo le statistiche, il paese che conta il maggior numero di candidati è la Francia: 67 totali, 17 donne e 50 uomini – allo scopo di studiare insieme all’Esa gli adattamenti necessari per poter partecipare, in futuro, come membri dell’equipaggio di una missione spaziale.

Nel bollettino numerico preliminare pubblicato dall’Esa si possono anche leggere le statistiche paese per paese. Innanzitutto, notiamo che fra gli stati membri vi è anche la Lituania, i cui cittadini sono diventati recentemente idonei alla selezione poiché il paese è diventato membro associato dell’Esa. 62 uomini e 18 donne hanno fatto domanda, piazzando la nuova entrata a metà classifica per numero di candidati/milione di abitanti.

Nella stessa classifica, l’Italia si trova solo due posizioni sopra: hanno fatto domanda circa 31 persone ogni milione di abitanti, per un totale di 1860 domande. Di queste, 1507 sono uomini e 353 sono donne. Per quel che riguarda il conteggio degli astronauti con disabilità, l’Italia si presenta con 31 candidati, 24 uomini e 7 donne.

Una nota di colore nel bollettino dell’Esa emerge dalle statistiche delle “non-eligible countries” ovvero persone che si sono spese a preparare la candidatura ma la cui nazionalità le colloca in stati che non possono partecipare. Troviamo qui ben 367 persone da tutto il mondo, con una provenienza particolarmente pronunciata dall’India.

Quale sarà la prossima fase?

Il processo di selezione comincia ora, dopo la chiusura del bando, e termina con l’annuncio mondiale degli astronauti “arruolati”, previsto per la fine del 2022. Per arrivare in fondo – oltre ad armarsi di pazienza – nel prossimo anno e mezzo i candidati si dovranno misurare in sei fasi chiave.

La prima è lo screening. Durante questa fase, le domande saranno valutate sulla base di tutti i documenti presentati, del modulo di domanda e del questionario di screening compilato come parte del processo di candidatura. Le candidature per la posizione di astronauta con disabilità fisica saranno anche sottoposte ad esame medico.

Alla fine di ogni fase, i candidati saranno informati se la loro domanda è passata alla fase successiva.

«L’istituzione di una riserva di astronauti, insieme alla selezione di quattro astronauti del personale e di un astronauta con una disabilità fisica, offre ai nostri candidati più opportunità che mai» dice Josef Aschbacher, direttore generale dell’Esa, precisando che l’ente aveva organizzato una vera e propria campagna di reclutamento per attrarre la più vasta gamma di candidati possibile. «Tuttavia, come si può vedere dai numeri iniziali, c’è ancora un’enorme competizione per questi ambitissimi ruoli nello spazio»

Diventare astronauta, comunque, non è l’unico modo per lavorare in Esa – precisa il direttore. Nei prossimi anni, infatti, l’ente aprirà diverse posizioni – che saranno sempre pubblicizzate sul sito web Esa Careers – per diversi professionisti dello spazio. Con i piedi per terra.

Sul sito web Your Way To Space sono pubblicati regolarmente aggiornamenti sulla selezione degli astronauti dell’Esa.