IL CUORE TORNA A BATTERE DOPO UN LUNGO SONNO

Buco nero shakespeariano

Il battito più longevo mai osservato in un buco nero. Lento, ma costante, da più di dieci anni pulsa nella regione di cielo occupata dalla galassia RE J1034+396 a circa 600 milioni di anni luce dalla Terra. Il nostro Sole, come il frate Lorenzo di “Romeo e Giulietta”, lo aveva sprofondato in un sonno profondo

     12/06/2020

«Gioie violente hanno fini violente. Muoiono nel loro trionfo, come la polvere da sparo e il fuoco che si consumano al primo bacio». Queste le parole che William Shakespeare mette in bocca al frate Lorenzo di Romeo e Giulietta, scena VI atto II. È lui il fine conoscitore di erbe medicamentose che addormenta Giulietta in uno stato di morte apparente, rendendo il suo battito cardiaco impercettibile.

Impercettibile come le pulsazioni del buco nero supermassiccio che Chichuan Jin dell’Accademia delle Scienze cinese e il suo gruppo di ricerca hanno ritrovato, dopo anni di silenzio. Lo studio appena pubblicato su Monthly Notices della Royal Astronomical Society. 

Nel ruolo del frate Lorenzo di Shakespeare: il nostro Sole, che nel 2011 ha oscurato il segnale di questo mostruoso gigante, il cui cuore era stato visto “battere” nei raggi X regolarmente, ogni ora, nelle numerose istantanee che gli astronomi hanno raccolto dalle prime osservazione avvenute nel 2007, nella regione di cielo occupata dalla galassia RE J1034+396 a circa 600 milioni di anni luce dalla Terra.

Il telescopio spaziale XMM-Newton dell’Agenzia spaziale europea ne ha ritrovato il battito nel 2018, quando il buco nero è tornato visibile agli strumenti. Con stupore dei ricercatori il suo cuore non ha perso frequenza. La sua pulsazione è rimasta costante nel tempo. Si tratta, secondo i ricercatori, del battito “cardiaco” più longevo mai osservato in un buco nero. Una peculiarità che dice molto a proposito di struttura e dimensioni dell’orizzonte degli eventi ‒ la regione che circonda un buco nero e da cui nulla, compresa la luce, può sfuggire.

Prossimi passi nella ricerca: eseguire un’analisi completa di questo segnale peculiare e confrontarlo con il comportamento dei buchi neri di massa stellare presenti nella nostra galassia, la Via Lattea.

Come sempre le anomalie, in astronomia, svelano nuove strade all’indagine scientifica. «Gioie violente hanno fini violente», sussurra Peter Abernathy all’orecchio della figlia Dolores nell’episodio di apertura della serie fantascientifica Westworld ‒ Dove tutto è concesso creata da Jonathan Nolan e Lisa Joy per Hbo. E tutto cambia.

 

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