LE POTENTI ANTENNE CILENE

Alma saluta la cometa di Natale

L'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array ha fotografato il bagliore del nucleo della cometa 46P/Wirtanen provocato dalle molecole di acido cianidrico. La foto è stata realizzata quando l'oggetto si trovava a 16,5 milioni di chilometri dalla Terra

     21/12/2018

Il 2 dicembre 2018 Alma ha fotografato la cometa 46P/Wirtanen. L’immagine mostra la concentrazione e la distribuzione delle molecole di acido cianidrico (HCN) attorno alla chioma della cometa. Crediti: Alma (Eso/Naoj/Nrao); M. Cordiner, Nasa/Cua

Lo scorso 16 dicembre la cosiddetta “cometa di Natale“, meglio conosciuta come 46P/Wirtanen, ha effettuato il suo passaggio ravvicinato alla Terra, permettendo ad astrofotografi professionisti e amatoriali di riprenderla in tutta la sua sfuggente bellezza. Ma l’oggetto è stato monitorato per settimane prima del suo arrivo. Le potenti antenne cilene dell’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (Alma) hanno “fotografato” la cometa lo scorso 2 dicembre riuscendo a “zoommare” nella regione più interna della sua chioma (cioè l’involucro gassoso che avvolge il nucleo).

La cometa si trovava a 16,5 milioni di chilometri dalla Terra, mentre al momento del perigeo, ovvero il punto della sua traiettoria più vicino al nostro pianeta, è arrivata a “soli” 11,6 milioni di chilometri (30 volte la distanza Terra-Luna). Con Alma è stato possibile riprendere il bagliore del suo nucleo provocato dalle molecole di acido cianidrico. Nell’immagine si vede perfettamente, infatti, una compatta regione di gas che avvolge la cometa.

A sinistra la cometa 46P/Wirtanen ripresa da Alma nel radio e a destra un’immagine ottica dello stesso oggetto. L’immagine di Alma ha circa 1000 volte la risoluzione dell’immagine ottica e ingrandisce la porzione interna della chioma della cometa. Crediti: Alma (Eso/Naoj/Nrao), M. Cordiner, Nasa/Cua; Derek Demeter, Emil Buehler Planetarium

Gli strumenti ottici (come mostrato sopra) non possono dare gli stessi risultati di strumenti radio come Alma, progettati per risolvere anche i dettagli più piccoli dell’Universo. Le due immagini, ottica e radio, a prima vista possono sembrare simili ma le differenze sono molte: l’immagine di Alma ha ripreso un’area 1000 volte più piccola rispetto allo strumento ottico (in questo caso una fotocamera digitale professionale accoppiata a un telescopio da 190 millimetri di diametro).