VISTE CON I RADIOTELESCOPI DI EFFELSBERG E PARKES

Nubi di gas diversamente veloci

Lo scienziato australiano Tobias Westmeier ha prodotto la mappa più dettagliata mai ottenuta delle nubi di idrogeno neutro ad alta velocità. Il risultato, pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, migliora in sensibilità e risoluzione le mappe precedenti, e potrebbe fornire nuovi indizi sull'origine di queste nubi e sulle condizioni fisiche al loro interno

     05/12/2017

Una mappa all-sky a falsi colori che combina la densità di colonna e la velocità radiale dell’idrogeno neutro ad alta velocità rilevato dall’indagine HI4PI. La luminosità corrisponde alla densità di colonna, la tonalità alla velocità radiale. Crediti: Icrar

HI4PI è una sigla che indica la ricerca di idrogeno neutro (HI) nell’universo in tutte le direzioni del cielo (da cui 4PI, ovvero quattro volte pi greco), ed è il nome di una survey astrofisica ottenuta con il radiotelescopio da 100 metri di Effelsfberg del Max-Planck Institute, in Germania, per l’emisfero boreale, e con quello da 64 metri di Parkes del Csiro, in Australia, per l’emisfero australe. Il nuovo studio è firmato dall’astronomo australiano Tobias Westmeier, del nodo Icrar (International Centre for Radio Astronomy Research) della University of Western Australia. Il risultato, pubblicato sull’ultimo numero di Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, è la mappa a tutto cielo con maggiore sensibilità e risoluzione mai prodotta fino a oggi delle nubi ad alta velocità dell’universo vicino, e mostra curiose nuvole di gas d’idrogeno neutro che si muovono a una velocità diversa rispetto a quella di rotazione della Via Lattea.

Stando alla nuova mappa (quella precedente è del 2016), almeno il 13 per cento del cielo è coperto da nubi ad alta velocità. «Queste nuvole di gas si stanno spostando, rispetto a noi, a una velocità che sfiora le centinaia di chilometri al secondo», spiega Westmeier, «e si tratta chiaramente di oggetti separati».

La mappa è stata compilata scattando una fotografia del cielo dalla quale è stato eliminato, in un secondo tempo, il gas che si muove allo stesso ritmo della Via Lattea, così da mostrare la posizione del gas che viaggia, invece, a velocità diverse. Il risultato è d’impatto visivo notevole: mostra un cielo a tutto tondo con ramificazioni, ciuffi e filamenti d’idrogeno neutro mai visti prima.

Gli astronomi si interrogano ora  sulla provenienza di queste nubi di gas ad alta velocità, e le ipotesi prese in considerazione sono numerose. «Conosciamo con certezza l’origine di una di queste lunghe tracce di gas, quella della cosiddetta Corrente Magellanica», dice Westmeier, «perché sembra essere collegata alle Nubi di Magellano. Ma per tutto il resto l’origine è sconosciuta».

Fino a circa un decennio fa, anche la distanza delle nubi ad alta velocità era un mistero. «Ora sappiamo che le nubi sono molto vicine alla Via Lattea, a non più di 30mila anni luce del disco. Ciò significa che si tratta, probabilmente, di gas che sta precipitando verso la Via Lattea o fuoriuscendo dalla Via Lattea. Per esempio, se è in corso attività di formazione stellare, o un’esplosione di supernova, questo potrebbe spingere il gas al di sopra sopra del disco», conclude Westmeier. La mappa sarà presto liberamente disponibile per gli astronomi di tutto il mondo.

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