
Adalberto Giazotto
Purtroppo il caro Adalberto, uno dei padri più autorevoli della nuova astronomia “multimessenger”, ci ha lasciati, proprio in un’epoca in cui le sue idee, la sua vision e la sua incredibile determinazione hanno definitivamente aperto nuove frontiere della conoscenza. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Adalberto una decina di anni fa, quando fui coinvolto per alcuni anni nello Stac di Virgo (il Science and technolgy advisory committee), e ne ricordo ancora, come se fosse oggi, la statura scientifica e umana.
Adalberto era dotato di quella straordinaria capacità di “sognare senza perdersi nei sogni”, una dote che, come scrisse Kipling, distingue i grandi uomini, quegli uomini che determinano il corso della Storia. Le sue parole, che rileggo nell’editoriale dell’Infn “Virgo è un’impresa unica e doveva compiersi fino in fondo, perché quello era il suo destino”, testimoniano la sua consapevolezza del ruolo storico della sua impresa e delle sue idee.

Lo sviluppo parallelo di altri grandi impianti dell’astronomia moderna in cui il nostro Paese gioca un ruolo da protagonista, come Elt e Cta, insieme ad ambiziose missioni spaziali dell’Astrofisica delle Alte Energie, come Athena, affiancato allo sviluppo dei rivelatori di onde gravitazionali di nuova generazione, vedrà la nuova astronomia multimessenger affermarsi come uno dei pilastri fondamentali della nostra conoscenza.






