NEL 2017 LA MISSIONE CHANG’E 5

La Cina vuole il suo pezzo di Luna

Una missione robotica progettata per completare un atterraggio morbido sulla superficie lunare e raccogliere almeno 2 kilogrammi di campioni rocciosi e del suolo. In corso i test con i moduli di controllo remoto, il lancio di Chang’e 5 è previsto per il 2017

     13/01/2015
Il modulo robotico Chang'e 5. Rendering.

Il modulo robotico Chang’e 5. Rendering.

La Cina è sempre più vicina. Alla Luna. Il programma spaziale cinese, che dopo il primo, storico allunaggio nel dicembre 2013 e le lunghe passeggiate del rover Yutu a misurare l’affascinante superficie lunare, prevede ora l’invio di una navicella spaziale robotica per raccogliere una serie di campioni in loco, fa un ulteriore passo avanti: un nuovo modulo di prova ha agganciato l’orbita del bianco satellite terrestre e importanti test di verifica sono in programma per i prossimi giorni.

La Cina sta lavorando bene e si candida a diventare la terza nazione dopo Stati Uniti e Russia a completare una missione di questa portata sulla superficie lunare: portare a casa un pezzo di Luna.

La navicella attualmente in volo attorno alla Luna è carica di tutta la strumentazione necessaria alla gestione in remoto di un modulo di allunaggio e utile a garantire il successo di una futura missione sul satellite. Una volta raccolti anche gli ultimi dati si potrà procedere spediti con la pianificazione della definitiva missione Chang’e 5, provvisoriamente in calendario per il 2017. Il modulo robotico è progettato per completare un atterraggio morbido sulla superficie lunare e raccogliere almeno 2 kilogrammi di campioni rocciosi e del suolo. Poi si riparte, in direzione Terra.

Il rientro della missione Chang'e 5. Rendering.

Il rientro della missione Chang’e 5. Rendering.

Neanche un paio di mesi fa, in novembre, è rientrato a Terra con successo il modulo Chang’e 5 T-1 di cui si servirà la futura missione robotica per il rientro. Durante il test il modulo di servizio che ha sganciato la capsula di rientro è stato poi posizionato in un orbita sincrona a quella terrestre, a un milione e mezzo di chilometri di distanza dal pianeta Terra, nel punto lagrangiano L2.

Intanto è già passato un anno da quando la missione Chang’e 3 ha toccato il suolo lunare (vedi MediaINAF). E anche il rover Yutu continua a godere di ottima salute. Ma quello che è stato il primo rover a esplorare la superficie della Luna dopo 40 anni dall’ultima missione (il rover sovietico Lunokhod 2 si era spento definitivamente nel 1973) è destinato a ricevere compagnia. Chang’e 5 sta arrivando.