EDITO DA LONGANESI

Bianucci e l’animo di Newton

Una storia sentimentale dell'astronomia che ci mostra i suoi protagonisti per quel lato umano che i loro risultati scientifici hanno sempre tenuto nascosto. Una narrazione, quella di Piero Bianucci, scientificamente rigorosa e altrettanto ironica.

     07/08/2013

stosentastgrande“Il germoglio dell’astronomia fu estetico, emotivo e quindi sentimentale, perché l’affettività venne coinvolta prima della ragione”. E questo lo stimolo che guida Piero Bianucci, autore di una Storia sentimentale dell’astronomia, edito da Longanesi e che troviamo tra le prime righe di questa curiosa narrazione,  che ci svela l’animo profondamente umano di una lunga serie di protagonisti.

Come che Talete cadde in un pozzo mentre passeggiava guardando la Luna, mentre Tycho Brahe girava con un naso finto perché aveva perso quello vero in un duello. Keplero scoprì le leggi del moto dei pianeti ma faceva oroscopi per campare e salvare dal rogo la madre fattucchiera. Galileo frequentava case di piacere, ebbe tre figli da un’amante e, ormai vecchio, scoprì la bellezza di un amore intellettuale. Newton era invidioso e attaccabrighe, fu più alchimista e teologo che scienziato e come direttore della Zecca di Londra mandò alla forca decine di piccoli falsari. Einstein cancellò dalla sua vita una figlia avuta prima del matrimonio. Hubble, padre del Big Bang, da giovane era un pugile in corsa per il titolo mondiale dei medio-massimi…

Con rigore scientifico ma anche molto umorismo, Piero Bianucci ci racconta la meravigliosa avventura delle scoperte astronomiche legandola alle storie straordinarie di quanti, uomini e donne, l’hanno vissuta.  Un umorismo che si coglie subito, in quell’aforisma di Woody Allen che segue il titolo: “l’universo è semplice, è la sua spiegazione che è complicata”.