DE ZEEUW E PROFUMO A MONTE MARIO

L’estremamente grande astronomia

Arriva nel cinquantesimo anniversario della fondazione dell'ESO e nel trentesimo anniversario dell'ingresso dell'Italia nell'organizzazione europea per l'astronomia la visita di Tim De Zeeuw presso la sede centrale dell'INAF a Roma. La partecipazione dell'Italia allo European Extremely Large Telescope tra i temi dell'incontro. In serata l'incontro con il Ministro Profumo in visita all'INAF

     10/02/2012

Il futuro dello studio dell’universo da terra ha un nome. O meglio, una sigla: E-ELT, European Extremely Large Telescope. Un mastodontico telescopio con uno specchio principale composito di ben 39 metri di diametro che entro dieci anni secondo gli attuali piani entrerà in funzione a Cerro Amazones, sulle Ande cilene. Una sfida scientifica e tecnologica senza precedenti guidata dall’ESO, lo European Southern Observatory, l’organizzazione europea per l’Astronomia, di cui fanno parte 13 stati del vecchio continente, Italia compresa, a cui si aggiungono il Cile e il Brasile.

Il 2012 per il progetto E-ELT è un anno decisivo: nei prossimi mesi è attesa infatti l’approvazione definitiva dell’intero progetto, il cui costo stimato supera il miliardo di euro, da parte del consiglio dell’ESO. Di E-ELT, delle sue ricadute scientifiche e del coinvolgimento delle industrie italiane nella realizzazione di questo ambizioso telescopio si è parlato giovedì presso la Sede centrale dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, tra i rappresentanti dell’INAF, guidati dal Presidente Giovanni Bignami e quelli di ESO, guidati da Tim De Zeeuw, direttore generale dell’organizzazione. Quella di De Zeeuw è stata una visita carica di significati. È infatti la prima volta che il Direttore Generale dell’ESO ha visitato la sede centrale delll’INAF, un evento che coincide con il cinquantesimo anno dalla creazione dell’European Southern Observatory e i 30 anni dall’ingresso dell’Italia nell’organizzazione.

Incontro che è culminato con l’arrivo in serata del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo, al quale il Presidente Bignami e il DG De Zeeuw, hanno illustrato i temi del vertice e le ipotesi di collaborazione tra ESO e INAF, a partire dalla partecipazione italiana all’E-ELT.

In una Villa Mellini (quartier generale INAF) ancora parzialmente innevata, il Direttore Generale dell’ESO, sollecitato sullo stato dell’arte delle relazioni tra ESO e INAF, ha detto:  “Il vostro Paese è uno tra quelli che maggiormente supportano l’ESO. Ne è testimonianza il coinvolgimento nel New Technology Telescope, che può essere considerato il prototipo dell’E-ELT. L’Italia è coinvolta in tutti gli aspetti dei programmi dell’ESO e mi auguro che sia presente anche nel prossimo, quello che vedrà la realizzazione proprio di E-ELT, che speriamo di lanciare proprio nel cinquantesimo anniversario della fondazione di ESO e del trentesimo dall’ingresso dell’Italia nell’organizzazione. D’altro canto – prosegue De Zeeuw – l’Italia con i suoi astronomi ha realizzato e realizza continuamente nuove spettacolari scoperte con i nostri strumenti mentre le sue industrie ci hanno messo a disposizione strumenti di prim’ordine che equipaggiano i nostri telescopi. Auspico che tutto ciò possa continuare nel prossimo decennio nella costruzione di questo nuovo telescopio gigante”.  Una visione pienamente condivisa dal presidente Bignami. “In questi trent’anni di partecipazione all’ESO, lItalia ha prodotto dei risultati scientifici e tecnologico-industriali splendidi. Siamo ora a un punto di svolta – continua Bignami – perché stiamo finalizzando la trattativa per entrare nel progetto dello European Extremely Large Telescope che, siamo molto fieri di dire, sarà il più grande telescopio al mondo e vogliamo che contenga tanta tecnologia italiana. Dall’edificio esterno alla struttura, all’ottica adattiva, ai rivelatori. Siamo pronti, sia come astronomi che come industria, a partecipare a questa nuova avventura insieme a ESO”.