
Tempistiche plausibili. Tuttavia, proprio perché si parla di decine di milioni di anni ovvero tempi scala considerevoli, di eventi determinati da un numero elevato di variabili e di condizioni che rendono caotiche le orbite degli oggetti coinvolti, ci sono margini di errore enormi: si possono fare ragionevoli ipotesi ma non è possibile parlare di certezze. E, dall’analisi di nuovi dati, ottenuti grazie al telescopio spaziale WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer), della NASA, sensibile agli infrarossi, lo scenario che prevede la colpevolezza di Baptistina, anziché rafforzarsi, si fa ancora meno probabile. Osservando agli infrarossi la famiglia di Baptistina, sono state effettuate misure più accurate delle dimensioni dei frammenti, stabilendo che l’impatto che le ha generate si sarebbe verificato più di recente, intorno a 80 milioni di anni fa piuttosto che 160 milioni. Se le cose sono andate così, secondo gli autori dello studio, ai frammenti sarebbero rimasti “appena” 15 milioni di anni per arrivare puntuali al loro appuntamento con i dinosauri: troppo pochi per compiere le orbite ipotizzate.
Baptistina scagionato? Su questo genere di conclusioni Giovanni Valsecchi, astronomo dell’INAF-IASF di Roma ed esperto di asteroidi, esprime le proprie perplessità. “Il fatto che la famiglia di Baptistina risulti più giovane è di per sé un risultato interessante. Che questo basti ad escludere che l’oggetto che colpì la Terra causando l’estinzione dei dinosauri provenisse da questo asteroide, non credo assolutamente lo si possa dire. Né si può dire il contrario. Gli oggetti che possono cadere sui pianeti sono su orbite caotiche, che possono cioè cambiare in modo radicale anche per piccole variazioni delle condizioni iniziali. È vero che esistono dei tempi scala caratteristici ma da un lato determinarli richiede un lavoro lunghissimo, dall’altro sono comunque “caratteristici”, generali, non dicono assolutamente che l’oggetto X ci metterà veramente quel tempo a fare un certo cammino. Sul caso di Baptistina si possono fare considerazioni molto vaghe, di certo non abbiamo ancora elementi per scagionarlo né per accusarlo”






