
Encelado è una luna attiva: in alcune regioni della sua superficie sono presenti geyser che spruzzano nello spazio vapor d’acqua e particelle a base di carbonio. È da questa nuvola che provengono le particelle cariche, elettroni in particolare, che compiono il loro viaggio seguendo i percorsi obbligati imposti dal campo magnetico di Saturno e innescando, una volta a destinazione, le deboli aurore. Queste ultime, hanno rilevato i ricercatori, non sono costanti ma presentano un tremolio: ciò suggerisce una variabilità nella frequenza con cui Encelado emette particelle.
Saturno è avvolto da un intenso campo magnetico centrato su un asse che praticamente coincide con quello di rotazione del pianeta: una sovrapposizione insolita che non si verifica né per la Terra e nemmeno per altri pianeti studiati finora da questo punto di vista. Questo e molti altri aspetti del campo magnetico di Saturno devono ancora essere pienamente compresi dai ricercatori.
Osservando quindi il “legame elettrico” esistente fra Encelado e Saturno sarà possibile ottenere maggiori informazioni sulle emissioni del primo e arrivare a una conoscenza più approfondita del campo magnetico del secondo.
Lo studio che riporta i risultati delle osservazioni della Cassini è stato pubblicato sulla rivista Nature.






