
Determinante sarebbe stata la funzione della nebbia, che avrebbe concentrato potenti gas serra come l’ammoniaca, causando un riscaldamento terrestre che da un lato ha evitato il raffreddamento del pianeta e dall’altro ha favorito la nascita della vita. Secondo questa ricerca, la nebbia era probabilmente composta di particelle dalle forme irregolari che formavano una sorta di lanugine che bloccava i raggi ultravioletti, permettendo allo stesso tempo che la luce del Sole raggiungesse la superficie della Terra.
I ricercatori sono giunti a queste conclusioni sulla base di un modello climatico elaborato dal Centro per le ricerche atmosferiche degli Stati Uniti e simulazioni elaborate per Titano. Dai calcoli è emerso inoltre che durante l’Archeano nell’atmosfera terrestre furono prodotte almeno 100 milioni di tonnellate l’anno di nebbia organica, che sarebbe ‘gocciolata’ negli oceani fornendo cibo alla vita primordiale.
”Il metano è la chiave per rendere plausibile questo modello”, ha spiegato uno degli autori, Brian Toon. ”Bisogna capire ora come questo gas si sia formato. Se i primi organismi terrestri non erano in grado di produrlo, esso potrebbe essere stato generato dal rilascio dei gas durante le eruzioni vulcaniche, o prima o dopo l’origine della vita”.






