
A registrarne i segnali è stato il satellite INTEGRAL dell’ESA, che conta un’importante partecipazione INAF.
Dallo spettro energetico e dall’analisi delle fluttuazioni periodiche di raggi X, gli astronomi hanno capito che i segnali provenivano da giovani sistemi di stelle binarie, composti da una stella di neutroni che ruba materia alla compagna più massiva. Il Ponte Magellanico, quella corrente di gas che lega le due galassie, è lastricato di almeno tre sistemi binari, uno già noto in precedenza e due appena scoperti, e probabilmente altri tre fortemente sospettati. Secondo la spiegazione proposta su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society il gas che fluisce dalla Piccola nube di Magellano verso la sorella maggiore per effetto della forza di gravità fornisce “carburante” per il processo di nuova formazione stellare.






