L’IMPACT FACTOR SUPERA QUELLO DI MNRAS E APJ

Astronomy & Astrophysics compie 50 anni

Fondata nel maggio del 1968, la rivista scientifica europea dell’astronomia festeggia il mezzo secolo con un impact factor stellare: 5.57. Ce ne parla uno dei tre editor italiani, Sergio Campana, dirigente di ricerca all’Inaf di Brera

     20/07/2018

Il primo numero di Astronomy & Astrophysics (gennaio 1969). Crediti: aanda.org

Il 15 maggio del 1968 veniva fondata Astronomy & Astrophysics (A&A), la rivista europea di astronomia. A&A nacque dalla fusione dei sei maggiori giornali nazionali europei sotto l’egida dello European Southern Observatory (Eso), che dà il patrocinio legale. Nel tempo poi A&A si è globalizzata, e ora anche alcuni stati non europei ne sostengono la missione scientifica (Cile e Argentina). Dalla sua fondazione A&A ha pubblicato più di 650 volumi e più di 70mila lavori scientifici. Dal 2008, A&A si è anche impegnata a supportare la carriera di giovani ricercatori attraverso scuole e seminari per la scrittura di articoli scientifici.

A&A ha abbandonato nel 2000 la parte di supplementi (dove venivano tipicamente pubblicati articoli molto lunghi e cataloghi) per concentrarsi sugli articoli scientifici e le lettere di più veloce pubblicazione. Con l’affermarsi dell’editoria digitale, A&A ha smesso nel dicembre 2015 di stampare la versione cartacea, migrando completamente su una piattaforma digitale. Anche le Letters hanno conseguentemente cambiato lo scopo: da pubblicazione veloce e anticipatrice di un articolo più corposo a pubblicazioni brevi e di alto impatto (e con accesso aperto e gratuito a tutto il mondo). Negli anni A&A è cresciuta in autorevolezza. Questa viene quantificata con l’impact factor (IF), ovvero il numero medio di citazioni ricevute da ogni articolo pubblicato sulla rivista: dunque un indicatore che quantifica l’impatto della rivista stessa sulla comunità scientifica di riferimento. Negli anni l’impact factor di A&A ha continuato a crescere e quest’anno è arrivato a 5.57, con il sorpasso sulle riviste storiche “concorrenti”, l’inglese Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (Mnras, IF=5.19) e lo statunitense Astrophysical Journal (ApJ, IF=5.55).

Foto di gruppo scattata durante un “editors’ meeting” a Parigi nel 2017

Gli articoli scientifici di A&A vengono gestiti da due editor in carica, uno per il main journal e uno per le letters (con a capo per molti anni Malcolm Walmsley dell’Inaf – Osservatorio astrofisico di Arcetri) e da un team di dodici editor associati. L’Italia ha ben tre editor associati: Steven Shore (Università di Pisa), Andrea Ferrara (Scuola Normale Superiore di Pisa), oltre a chi scrive.

Il lavoro di editor scientifico è molto importante ma al tempo stesso delicato. Siamo arbitri degli articoli scientifici di cui dobbiamo vagliare l’attendibilità e l’importanza. In questo ci facciamo aiutare da referee esterni che leggono i lavori e ci danno il loro autorevole parere. Quindi un servizio che facciamo alla comunità, importante e stimolante. E poi quando i risultati si vedono siamo tutti incoraggiati a continuare.

I festeggiamenti per il cinquantesimo compleanno di A&A saranno celebrati all’assemblea generale dell’Unione astronomica internazionale a Vienna (20-31 agosto 2018).