L’ASTEROIDE GRANDE CINQUE CHILOMETRI

Fetonte: figlio di Apollo e padre delle Geminidi?

Si fa un gran parlare di Fetonte, ma pochi lo conoscono. Per gli antichi greci era il figlio maldestro di Apollo, per gli astronomi un bel sasso cosmico che si avvicinerà alla Terra nei prossimi giorni. Daria Guidetti dell'Inaf di Bologna ci racconta di più su questo asteroide

     12/12/2017

Un altro asteroide sta per avvicinarsi alla Terra: gli scienziati annunciano che raggiungerà il suo punto di minima distanza dal nostro pianeta il 16 dicembre prossimo. Fetonte – questo il suo nome – sarà davvero un pericolo per noi? Quanto è grande? E cosa c’entra con il massimo dello sciame meteorico delle Geminidi, che per frequenza di eventi rivaleggia con quello estivo delle Perseidi? Per fare chiarezza e avere qualche informazione in più su questo oggetto celeste abbiamo rivolto alcune domande a Daria Guidetti, dell’Istituto di radioastronomia dell’Inaf.

Quanto ci passerà vicino questo asteroide? Possiamo stare tranquilli qui sulla Terra?

«Il prossimo 16 dicembre Fetonte si avvicinerà a “soli” 10 milioni di chilometri dalla Terra. Praticamente una distanza pari a 27 volte quella che ci separa dalla Luna. Intersecando l’orbita della Terra, Fetonte è potenzialmente pericoloso, infatti gli astronomi lo hanno messo nella lista dei Pha (potentially hazardous asteroid). Ma possiamo continuare tranquilli i preparativi per le feste: benché 10 milioni di chilometri siano briciole per gli astronomi, la distanza è di totale sicurezza: l’asteroide non ci impatterà e la sua orbita è ben conosciuta. Nessuna sorpresa all’ultimo momento, nessun pericolo, quindi. In base ai calcoli attuali, si prevede che nel dicembre 2093 Fetonte passerà ancora più vicino, ad appena 3 milioni di km. Ma l’umanità potrà stare tranquilla anche in quel caso».

Può darci qualche informazione in più su questo oggetto celeste?

«Ha un bel diametro: circa 5 km, più o meno la metà di quello che dovrebbe aver causato l’estinzione dei dinosauri 66 milioni di anni fa. Tra gli asteroidi della classe Pha è il terzo per grandezza: si piazza tra Jm8, di circa 7 km, e Cuno, di circa 5,7 km. È fatto di rocce carboniose che gli conferiscono un colore piuttosto scuro. È un sasso schiacciato ai suoi poli e rigonfiato all’equatore, per via della rotazione attorno al suo asse: compie un giro completo su sé stesso in circa 3 ore e mezzo. Fetonte gira intorno al Sole in un anno e mezzo su un’orbita ellittica, molto allungata (eccentricità 0.89) che interseca ben 4 pianeti: non solo la nostra Terra, ma anche Mercurio, Venere e Marte. È quindi potenzialmente pericoloso per ben 4 pianeti! Si avvicina molto al Sole, arriva fino a soli 20 milioni di Km da esso, più vicino di Mercurio».

E il suo nome? C’è una ragione per la quale è stato scelto quello del figlio di Apollo nella mitologia greca?

«Proprio perché la sua orbita si spinge cosi vicino al Sole, è stato chiamato Fetonte (da Phaethon, in greco “piccolo sole”): il personaggio mitologico greco che ottenne dal padre Apollo il permesso di poter guidare il suo carro del Sole, combinando però dei disastri: bruciando città, campagne, nazioni intere, per poi cadere nel fiume Eridano (il nostro Po), bruciando probabilmente a causa del fulmine scagliatogli da Zeus, nel tentativo di fermarlo. Fetonte è caduto sulla Terra, bruciando come una meteora».

E parlando di meteore, il suo avvicinamento alla Terra coinciderà proprio con il massimo di uno sciame meteorico alquanto appariscente, le Geminidi. È solo un caso?

«Affatto. Fetonte dovrebbe essere il “padre” delle Geminidi, in quanto la sua orbita ben spiega quella di queste meteore. Lo scenario dovrebbe essere questo: a ogni passaggio ravvicinato al Sole, il calore di quest’ultimo sublima le rocce carboniose dell’asteroide creando una struttura simile alla coda di una cometa: in pratica Fetonte lascia dietro di sé una scia di particelle, impolverando la sua orbita. È proprio nel mese di dicembre che la Terra si tuffa in questo polverone, e le particelle entrando nella nostra atmosfera danno vita a delle stelle cadenti, che sembrano provenire dalla costellazione invernale dei Gemelli: le Geminidi, appunto. Va detto che gli sciami di meteore periodici sono tipicamente associati a comete, non asteroidi, come ha scoperto il grande Giovanni Schiaparelli a fine ‘800. Può darsi che Fetonte un tempo fosse una cometa ricoperta di ghiaccio, andato perduto ad ogni transito vicino al Sole, di cui poi è rimasto il nudo nucleo carbonioso che oggi osserviamo. Osservazioni dettagliate dell’asteroide in prossimità del Sole sono molto importanti per rivelare segni di attività del suo nucleo».

Potremo vedere Fetonte a occhio nudo o servirà qualche strumento? Quali suggerimenti può dare per osservarlo?

«Non sarà possibile vederlo ad occhio nudo, nonostante in questi giorni sia nella fase “piena”. Infatti, nei giorni 12-15 dicembre Fetonte è ben illuminato dal Sole, raggiungendo Il massimo della sua luminosità con una magnitudine apparente pari a 11, ma rimane comunque fuori dalla portata del nostro occhio. Però si potrà osservare con piccoli telescopi o binocoli di medie dimensioni, recandosi in luoghi bui, lontani dalle luci artificiali. Inoltre, la Luna ci dà un bell’assist sorgendo nella seconda parte della notte e in fase calante, facilitando le osservazioni di Fetonte ma anche delle Geminidi. Ovviamente, cielo sereno permettendo».


E, aggiungiamo noi, se volete un aiutino su dove cercarlo nel cielo, potete dare uno sguardo all’animazione che abbiamo preparato sul passaggio di Fetonte alla minima distanza dalla Terra nella notte del 16 dicembre (l’asteroide è indicato dalla crocetta in rosso):