IL VOLTO CANGIANTE DEL NOSTRO SATELLITE

Luna pakistana

Da novembre 2016 a ottobre 2017, il calendario di “lune piene” realizzato dall’astrofotografo Talha Zia mostra la variabilità del nostro satellite naturale. Una sequenza d’immagini che, il 5 novembre scorso, s’è aggiudicata l’Astronomy Picture of the Day della Nasa

     07/11/2017

Un anno di lune piene. Crediti: Talha Zia

Tutti i noviluni si somigliano, ma ogni luna piena è piena a modo suo. E per rendersi conto di quanto siano diverse l’una dall’altra, basta guardare il “calendario di pleniluni” immortalati dal Pakistan dall’astrofotografo di Karachi Talha Zia, vincitore dell’Astronomy Picture of the Day (Apod) dello scorso 5 novembre.

La scala è la stessa per tutti gli scatti, e questo consente d’apprezzare, grazie alle due guide orizzontali, la differenza nelle dimensioni apparenti del disco lunare, a partire dalla superluna del novembre 2016 (la prima foto, in alto a sinistra) giù giù fino al minimo di maggio e giugno per poi tornare ad aumentare fino alla ragguardevole Luna dell’ottobre scorso. Una differenza dovuta al variare della distanza fra noi e il nostro satellite naturale, che ci orbita attorno a una distanza variabile, in media, fra i circa 360mila km del perigeo e i circa 405mila km dell’apogeo.

Salta agli occhi anche l’eclissi di Luna parziale dell’agosto 2017, che appare qui come un’ombra sul lato basso del disco lunare. Osservando poi attentamente la sequenza, meglio se attraverso le immagini ingrandite raccolte nella gallery qui sotto, appare evidente che il volto che la Luna piena ci mostra non sia sempre esattamente lo stesso, ma si muova leggermente da un mese all’altro, come se il nostro satellite voltasse e inclinasse appena un po’ la testa.

Questo fenomeno è detto librazione, ed è dovuto a tre diverse cause. Primo, la librazione in longitudine, conseguenza dell’eccentricità dell’orbita lunare, la stessa responsabile della variazione della dimensione apparente di cui dicevamo prima. Secondo, la librazione in latitudine, dovuta invece all’inclinazione dell’asse di rotazione della Luna rispetto al piano di rivoluzione attorno alla Terra, in modo analogo all’inclinazione dell’asse – questa volta terrestre – all’origine dell’alternarsi delle stagioni sul nostro pianeta. Infine, la librazione cosiddetta diurna, dovuta questa volta al variare della nostra posizione di osservatori, che non essendo collocati al centro della Terra bensì sulla sua superficie, guardiamo, nell’arco delle ore, la Luna da angolazioni leggermente differenti.

Qui sotto la galleria con le 12 fotografie di Talha Zia (clicca sulle icone in basso):

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Luna piena dell'11/02/2017. Crediti: Talha Zia