100 SFUMATURE DI TEMPERATURA

Con Themis Phobos viene alla luce

La camera montata sulla sonda Mars Odyssey ha osservato per la prima volta la più grande luna di Marte, ma solo per 18 secondi. I dati rivelano la gamma di temperature superficiali del satellite

     06/10/2017

I colori in questa immagine della luna marziana Phobos indicano una gamma di temperature superficiali rilevate osservando la luna il 29 settembre 2017, con la telecamera Thermal Emission Imaging System (Themis) sulla sonda Mars Odyssey della Nasa. Crediti: NASA/JPL-Caltech/ASU

Utilizzando le ottiche della camera Thermal Emission Imaging System (Themis) a bordo della sonda Mars Odyssey, la Nasa ha potuto osservare nel dettaglio la luna Phobos, il più grande dei due satelliti naturali di Marte (circa 22 chilometri di diametro). L’osservazione è durata “solo” 18 secondi ed è stata effettuata lo scorso 29 settembre nelle lunghezze d’onda del visibile e dell’infrarosso. I dati hanno permesso di produrre un’immagine a colori che mappa la gamma di temperature superficiali della luna marziana.

La sonda Mars Odyssey si trova attorno a Marte da 16 anni, ma questa è la prima volta che è stato possibile fotografare Phobos con Themis.

La camera a bordo di Mars Odyssey ha osservato la luna da prima dell’alba al mattino (relativamente all’orario di Phobos), mostrando come cambia la temperatura superficiale col passare del tempo. Victoria Hamilton (Southwest Research Institute) ha detto: «Man mano che si passa dalla zona di prealba a quella mattutina, si può osservare la variazione della temperatura. Se si riscalda molto rapidamente, è probabile che la superficie non sia molto rocciosa bensì polverosa». La temperatura dipende, infatti, dalla struttura geologica superficiale della luna.

Questa serie di immagini è stata scattata nelle lunghezze d’onda dell’ottico dalla fotocamera Themis a bordo di Mars Odyssey della Nasa quando ha “scansionato” la luna marziana Phobos il 29 settembre 2017. L’osservazione è durata 18 secondi e il movimento della luna è solo apparente. Crediti: NASA/JPL-Caltech/ASU