TEST SUPERATI, LANCIO NEL 2018

BepiColombo: la partenza è vicina

Fra 15 mesi la missione nippo-europea verrà lanciata alla volta del primo pianeta del Sistema solare, Mercurio. L'Italia è fortemente coinvolta, soprattutto con la suite di strumenti Simbio-Sys (Spectrometers and Imagers for Mpo BepiColombo Integrated Observatory System)

     10/07/2017

La configurazione di lancio della missione BepiColombo. Crediti: Esa–C. Carreau

Le due sonde di BepiColombo si avvicinano a passi spediti verso la data del lancio, ottobre 2018. La missione nippo-europea, che studierà il pianeta Mercurio, ha superato con successo gli ultimi test nella configurazione di lancio e la prossima volta che i due orbiter (il Mercury Magnetospheric Orbiter della Jaxa e il Mercury Planetary Orbiter dell’Esa) verranno nuovamente assemblati sarà per il giorno della partenza dalla base europea di Kourou (Guyana Francese), l’anno prossimo. Le due sonde verranno trasportate fino al pianeta più caldo del Sistema solare dal Mercury Transport Module, usando una combinazione di propulsione elettrica e spinta gravitazionale. Il viaggio non sarà breve: passeranno oltre 7 anni prima dell’arrivo nella regione più interna del nostro sistema planetario, a “pochi passi” dal Sole.
«Questi ultimi test hanno sottoposto l’intero satellite (composto da 3 moduli più uno scudo solare) alle vibrazioni che subirà durante il lancio. È l’ultima volta che il satellite sarà nella sua configurazione finale prima del lancio in ottobre 2018», ha spiegato Gabriele Cremonese, astronomo all’Istituto nazionale di astrofisica di Padova. «Attorno alla metà di agosto ci saranno i test degli strumenti per verificare che non ci siano stati problemi in seguito alle vibrazioni. Nei mesi successivi verranno effettuati altri test e gli ultimi saranno all’inizio di aprile 2018 poco prima di spedire tutto in Guyana francese: sono necessari quasi 6 mesi per preparare il satellite al lancio». I moduli usciranno dall’atmosfera terrestre a bordo di un vettore Ariane 5.

La missione BepiColombo (il cui nome è un tributo al matematico, fisico, astronomo e ingegnere Giuseppe Colombo – detto Bepi), è frutto di una collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea e l’Agenzia spaziale giapponese. Ma c’è anche tanta Italia in questa missione: l’Agenzia spaziale italiana ha realizzato, con il contributo della comunità scientifica, compresi i ricercatori Inaf, 4 esperimenti su 11.

Lo strumento Simbio-Sys durante i test a Orsay

Cremonese ha aggiunto: «Al momento tutto sta funzionando bene. In parallelo il gruppo di Simbio-Sys (Spectrometers and Imagers for Mpo BepiColombo Integrated Observatory System), come tutti i team scientifici, si sta preparando al lancio realizzando le sequenze che verranno utilizzate per il primo commissioning, che avverrà poche settimane dopo. Il lavoro è molto intenso in quanto si tratta di una suite di tre strumenti che dobbiamo testare e far funzionare all’unisono».

Le condizioni attorno al Sole saranno proibitive e i test preliminari sono di fondamentale importanza. Una volta attorno a Mercurio, le due sonde si separeranno dal modulo di trasporto e si sposteranno verso le rispettive orbite per effettuare misure complementari della superficie, del nucleo, dell’esosfera e della magnetosfera del primo pianeta del Sistema solare, ancora avvolto nel mistero.

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