AVVISTAMENTI RADAR DA ARECIBO

La cometa 45P/HMP presa al volo

Il radiotelescopio gigante di Arecibo ha osservato la sfuggente cometa 45P/Honda-Mrkos-Pajdusakova. Si tratta della settima ripresa utilizzando il radar, perché le comete si trovano molto raramente abbastanza vicine alla Terra da poterle studiare dettagliatamente con questi strumenti

     16/02/2017

Animazione (cliccare sull’immagine se non parte) composta da tredici immagini Delay/Doppler della cometa 45P/HMP durante due ore di osservazione. La risoluzione verticale è 7.5 m/pixel. La cometa è formata da due lobi e si ipotizza che sia grande 1.3 km. Crediti: Arecibo Observatory/NASA/NSF

È molto raro riuscire a vedere le comete a occhio nudo. Nella maggior parte dei casi serve un telescopio davvero potente per catturare il loro passaggio. Il radiotelescopio Arecibo è uno strumento potentissimo situato nell’isola di Porto Rico (Stati Uniti). Grazie alla sua antenna a parabola del diametro di 305 metri, i ricercatori del Lunar and Planetary Laboratory (Università dell’Arizona) e dell’Universities Space Research Association sono riusciti a “fotografare” il passaggio della cometa periodica 45P/Honda-Mrkos-PajdusakovaSi tratta della sorgente più importante dello sciame meteorico delle Alfa Capricornidi. 45P/HMP fa parte della famiglia cometaria di Giove (JFC), il che vuol dire che la sua orbita è controllata della forza di gravità esercitata dal quinto pianeta del Sistema solare.

Studiare la cometa con il radar non solo permette di determinare in modo molto preciso la sua orbita, per prevedere meglio la sua posizione in futuro, ma fa “intravedere” anche il suo nucleo, quella zona che di solito è nascosta dietro la nube di gas e polveri che costituisce la chioma e la coda. Il radar di Arecibo riesce a oltrepassare la coltre polverosa che avvolge il nucleo per studiarne proprietà come dimensioni, forma, rotazione e composizione geologica.

Le osservazioni radar della cometa 45P/HMP ad Arecibo sono iniziate il 9 febbraio scorso e andranno avanti fino a domani, 17 febbraio 2017. I ricercatori hanno scoperto che si tratta di una cometa più grande di quanto previsto (più o meno 1.3 chilometri) e che il suo periodo orbitale è di 5.3 anni. Qualche giorno fa è passata a circa 13 milioni di chilometri di distanza dal nostro pianeta, viaggiando a una velocità di 23 km/s, ma raramente capita di vederla da queste parti.