RUOTANO NEL VERSO OPPOSTO AL MOTO DEL PIANETA

Anelli contromano attorno a J1407b

Sorpresa: gli estesi anelli che circondano J1407b devono ruotare nel verso opposto al moto orbitale del pianeta per non venire disgragati dalle forze mareali della stella madre. Questi i risultati di uno studio teorico in pubblcazione sulla rivista Astronomy & Astrophysics

     12/10/2016
Una visione artistica del sistema di anelli che circonda l'oggetto celeste denominato J1407b, un pianeta gigante o forse una nana bruna. Gli anelli stanno eclissando la giovane stella di tipo solare J1407. Crediti: Ron Miller

Una visione artistica del sistema di anelli che circonda l’oggetto celeste denominato J1407b, un pianeta gigante o forse una nana bruna. Gli anelli stanno eclissando la giovane stella di tipo solare J1407. Crediti: Ron Miller

È un pianeta decisamente sui generis, J1407b. Fin dalla sua scoperta avvenuta nel 2012, gli scienziati avevano compreso che, oltre ad essere un gigante gassoso, questo mondo doveva essere circondato da un corposo sistema di anelli. Una sorta di “super Saturno”, per fare un paragone con il nostro Sistema solare. A inizio dello scorso anno due ricercatori, Matthew Kenworthy, dell’Osservatorio di Leida in Olanda, ed Eric Mamajek, del Rochester and Cerro Tololo Inter-American Observatory, avevano condotto nuove e più approfondite indagini su questo esopianeta, riuscendo a scoprire che, sempre per rimanere nel confronto col nostro sistema planetario, J1407b possiede una massa tra 30 e 130 volte quella di Saturno (valori che in realtà lo fanno assomigliare più a una nana bruna) con un sistema di anelli che raggiunge l’estensione record di 120 milioni di chilometri, ossia circa il doppio della distanza che separa il Sole da Mercurio. Una struttura imponente sotto il profilo delle dimensioni, ma anche della stazza: se potessimo raccogliere tutto il materiale che li compone, arriveremmo a una massa complessiva pari a quella della Terra.

Oggi i due ricercatori tornano su J1470b con un nuovo lavoro in pubblicazione sulla rivista Astronomy&Astrophysics. Obiettivo: capire come questa enorme struttura che circonda il pianeta possa rimanere stabile per un lungo periodo di tempo. Quesito per niente ozioso, poiché il pianeta percorre un’orbita alquanto eccentrica, che lo porta periodicamente ad avvicinarsi parecchio alla sua stella madre. In quei frangenti l’astro può esercitare una forza di attrazione gravitazionale sugli anelli in teoria sufficiente a disgregarli. Le simulazioni al computer realizzate per studiare J1407b hanno dato conferma che il suo sistema d’anelli è effettivamente stabile e “collaudato” almeno per un periodo di 110 mila anni, pari a 10 mila orbite, ognuna percorsa in 11 anni. Ma con una grossa sorpresa. Tutto sembra funzionare per il meglio solo se la rotazione degli anelli di J1407b è nel verso opposto al moto del pianeta attorno alla sua stella madre. Un aspetto che rende ancora più speciale questo pianeta gigante, e apre la porta allo scenario di un evento catastrofico avvenuto nella sua storia, che in qualche modo possa aver fatto letteralmente cambiare verso di rotazione, se non agli anelli, al pianeta. «Potrebbe sembrare una spiegazione forzata quella di considerare il movimento retrogrado degli anelli di J1470b» dice Rieder. «Abbiamo però calcolato che un sistema di anelli “normale” semplicemente non può sopravvivere a lungo».

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