ACCESO FAST, IL RADIOTELESCOPIO PIÙ GRANDE

La grande scodella cinese inizia a raccogliere

È stato soprannominato Tianyan, “occhio del cielo”, ma in realtà è più un “orecchio” aperto sui segnali radio provenienti dal cosmo. FAST, il radiotelescopio cinese da 500 metri di diametro, il più grande al mondo come singola antenna, è stato ufficialmente acceso a fine settembre. Andrea Possenti (INAF): «Permetterà un salto qualitativo importante per molti tipi di osservazioni radio»

     10/10/2016
Il momento della simbolica accensione di FAST durante la cerimonia del 25 settembre. Crediti: Accademia delle scienze cinese

Il momento della simbolica accensione di FAST durante la cerimonia del 25 settembre. Crediti: Accademia delle scienze cinese

Dopo oltre due decenni di progettazione e cinque anni di costruzione, il più grande radiotelescopio al mondo è stato finalmente completato. Il 25 settembre scorso si è infatti svolta nel sito della contea di Pingtang, una regione montagnosa nel sud-ovest della Cina, la cerimonia ufficiale per celebrare l’accensione di FAST, Five-hundred-meter Aperture Spherical Telescope, l’antenna parabolica cinese che nel nome contiene già i due punti essenziali che la contraddistinguono.

«Si tratta di uno strumento dalla sensibilità senza precedenti», dice Andrea Possenti, direttore dell’Osservatorio astronomico dell’INAF di Cagliari. «Una volta messo completamente a punto, permetterà un salto qualitativo importante per molti tipi di osservazioni radio»

La caratteristica più impressionante di FAST sono le sue dimensioni:  lo specchio riflettente, costituito da 4450 pannelli di alluminio, ha un diametro di 500 metri, rendendolo il radiotelescopio ad antenna singola più grande al mondo. L’imponenza di FAST surclassa il famoso – quanto meno per essere apparso in diversi film – radiotelescopio di Arecibo da 300 metri, in Porto Rico. FAST sarà due volte più sensibile e fino a 10 volte più rapido nello scandagliare il cielo rispetto all’antenna di Arecibo; questo grazie alle dimensioni, ma anche ai pannelli orientabili che, compensando le deformazioni del segnale radio, permettono di coprire un angolo di cielo maggiore.

«Le survey, ad esempio quelle per la ricerca di nuove radiopulsar, saranno uno dei settori dove FAST potrà rivoluzionare la ricerca. Come per il radio telescopio di Arecibo, solo una parte relativamente piccola del cielo sarà però visibile: il disco ricevente di 500 metri non può essere infatti riorientato in diverse direzioni in cielo», spiega Possenti. «Inoltre l’imponenza della struttura rende anche piuttosto lente le operazioni atte a passare da un puntamento a un altro nella porzione di cielo visibile. Questo rende lo strumento complementare ad altri radiotelescopi, come ad esempio il Sardinia Radio Telescope, che sono molto meno sensibili ma godono di maggiore flessibilità nel ripuntare le sorgenti».

Palloncini verso il cielo per l'accensione di FAST. Crediti: Accademia delle scienze cinese

Inaugurazione di FAST. Crediti: Accademia delle scienze cinese

Ma FAST, soprannominato Tianyan,  “occhio del cielo”, rappresenta per la Cina anche un elemento di grande prestigio da giocarsi al tavolo della scienza mondiale. La realizzazione di questo telescopio record è un chiaro segnale, rivolto alla comunità internazionale dei ricercatori, del fatto che il popoloso paese non è solo diventato una potenza economica, ma sta anche assurgendo al ruolo di potenza scientifica.

«Il piano di sviluppo dell’astrofisica cinese l’ho sentito direttamente enunciato dall’attuale presidente, durante una conferenza alla quale assistetti quattro anni fa», ricorda Possenti, «quando ancora Xi Jinping non era alla guida del paese. Da allora tutto sta procedendo secondo i passi e i tempi annunciati».

Lo strumento è costato l’equivalente di 160 milioni di euro, a cui vanno aggiunti altri 240 milioni di euro per lo spostamento e la riallocazione delle migliaia di residenti negli otto villaggi che si trovavano in un raggio di 5 km dall’installazione. Una misura necessaria al mantenimento del “silenzio radio”, indispensabile all’antenna per captare i deboli segnali provenienti dal cosmo.

Nei primi due o tre anni di attività, spiega l’Accademia delle Scienze cinese, il telescopio passerà attraverso una fase di accurata calibrazione, durante la quale gli scienziati cinesi potranno iniziare a compiere osservazioni vere e proprie. Al termine di tale periodo, l’utilizzo del telescopio sarà aperto agli scienziati in tutto il mondo. Nel frattempo, è prevista la possibilità per i turisti e gli appassionati di visitare l’installazione e, per il prossimo futuro, è prevista anche la costruzione di un grande parco tematico a pochi chilometri dall’antenna. Anche il planetario qui previsto sarà, manco a dirlo, di proporzioni non meno che ragguardevoli.

Guarda anche il servizio su INAF-TV: