PREMIO GIOVEDÌSCIENZA

Tutta la ricerca che c’è, in 6’40”

A Torino quinta edizione per il Premio che dà voce ai ricercatori, GiovedìScienza: 6 minuti e 40 secondi per raccontare il lavoro di studio e laboratorio di fronte all’attenta platea della Scuola Superiore e una giuria di esperti. Premio “Mi Piace” a Federico Bella e appuntamento alla finalissima del 18 maggio

     10/05/2016
Piero Bianucci e Andrea Vico sul palco del Molecular Biotechnology Center dell’Università di Torino, che ha ospitato la finale del Premio GiovedìScienza.

Piero Bianucci e Andrea Vico sul palco del Molecular Biotechnology Center dell’Università di Torino, che ha ospitato la finale del Premio GiovedìScienza

Sei minuti e quaranta secondi per raccontare un progetto di ricerca. È il tempo messo a disposizione dei dieci finalisti del Premio GiovedìScienza che sul palco del Molecular Biotechnology Center dell’Università di Torino si sono datti battaglia a colpi di scienza, slide, risultati e tanta simpatia.

GiovedìScienza è il premio dedicato ai ricercatori sotto i 35 anni di età e che giunge quest’anno alla sua quinta edizione. Nato con l’obiettivo di valorizzare la conoscenza scientifica e favorire la visibilità di giovani scienziati che ogni giorno, con il loro lavoro, contribuiscono allo sviluppo e all’innovazione nel nostro Paese, il Premio GiovedìScienza accende i riflettori sul mondo della Ricerca con la R maiuscola. Una manciata di minuti a disposizione per i dieci finalisti che con passione e impegno hanno dato prova di una buona dose di fascino, chiarezza e sintesi. Un giusto mix di parole e immagini che ha conquistato la Giuria del premio composta da cinque tecnici, esperti del panorama scientifico-divulgativo, e cinque classi della Scuola Superiore.

Per sapere chi ha vinto la quinta edizione del Premio bisognerà aspettare il 18 maggio. Ma un vincitore è già stato proclamato: Federico Bella, del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia, Politecnico di Torino, che con la sua ricerca Emergenza Batterie! Quando il litio diventa il nuovo oro ha portato a casa il premio delle classi “Mi Piace”. Premio: un tablet, che come ha ricordato giustamente il giornalista scientifico Piero Bianucci – che con CentroScienza ha seguito il Premio fin dagli inizi – è una vera e propria icona della ricerca scientifica, dal momento che racchiude quasi 250mila potenziali rivendicazioni di brevetto.

I dieci finalisti per il grant di 5mila euro in palio – il già citato Federico Bella, Dalila Burin, Annalisa Chiappone, Giacomo Chiesa, Paolo Armando Gagliardi, Giuseppe Marrali, Simone Morra, Agata Marta Soccini, Stassi Stefano – sono stati scelti (l’età media è 31 anni) per merito scientifico fra i candidati dell’Università di Torino e del Piemonte Orientale, il Politecnico di Torino, l’Istituto di Candiolo – IRCCS, l’INRiM, l’IIT, l’INFN e il CNR.

Federico Bella, vincitore del premio "Mi Piace"

Federico Bella, vincitore del premio “Mi Piace”

I temi: risparmio energetico e biocombustibili, malattie oncologiche e neurologiche, ma anche grafene, stampe in 3D e robotica. Novità di questa edizione il premio Futuro pensato per i ricercatori che hanno presentato uno studio di fattibilità che convinca il comitato di valutazione composto da esperti degli incubatori d’impresa dell’Università di Torino e del Politecnico di Torino, oltre ai membri scelti di Camera di commercio di Torino, Unicredit e Club degli Investitori. Il vincitore riceve in premio un percorso di tutoraggio con gli incubatori di Università e Politecnico di Torino.

Per i progetti più innovativi e promettenti Camera di commercio di Torino mette a disposizione anche un pacchetto di servizi di assistenza, con uno sguardo rivolto alla progettazione europea.

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