RIMANDATA DI DUE ANNI LA SECONDA MISSIONE

ExoMars 2, si slitta a luglio 2020

Oggi l’annuncio ufficiale da parte del Tiger Team ESA-Roscosmos. A prendere la decisione, i direttori generali delle due agenzie, Johann-Dietrich Woerner e Igor Komarov. Il rinvio, spiega il comunicato ESA, è dovuto ai ritardi nelle attività industriali e nella consegna del payload scientifico

     02/05/2016
Il rover della seconda missione ExoMars. Crediti: ESA - AOES Medialab

Il rover della seconda missione ExoMars. Crediti: ESA – AOES Medialab

La conferma ufficiale è giunta solo oggi, lunedì 2 maggio, a valle della relazione presentata a Mosca, nel corso d’un meeting con il Joint ExoMars Steering Board (JESB), dal Tiger Team delle due agenzie spaziali europea (ESA) e russa (Roscosmos). Ma l’eventualità, come già anticipato da Media INAF lo scorso gennaio, era nell’aria da qualche tempo: la seconda missione del programma ExoMars, quella destinata a portare un rover europeo sulla superficie del Pianeta Rosso e inizialmente in calendario per il 2018, slitta di due anni. Per la precisione, al luglio del 2020, prima successiva finestra utile.

Le ragioni del rinvio, che durante l’incontro con la stampa del gennaio scorso parevano dipendere soprattutto da eventuali problemi nell’erogazione dei finanziamenti, sono dovute principalmente ai ritardi nelle attività industriali e nella consegna del payload scientifico. Tenendo conto di questi aspetti, spiega il comunicato stampa ESA, il JESB ha suggerito come finestra di lancio più adatta a garantire il successo della missione quella del 2020. Indicazione accolta dai direttori generali delle due agenzie, Johann-Dietrich Woerner e Igor Komarov, che hanno incaricato i propri team di mettere a punto, in collaborazione con i partner industriali, una nuova baseline per il mese di luglio del 2020. Sottolineando che saranno inoltre adottate ulteriori misure per mantenere uno stretto controllo sulle attività fino al momento del lancio.

L’impatto dello slittamento sugli obiettivi scientifici, spiegava lo scorso gennaio a Media INAF Maria Cristina De Sanctis, ricercatrice all’INAF IAPS di Roma e principal investigator di Ma_MISS, uno degli strumenti a bordo del rover di ExoMars 2, dovrebbe limitarsi perlopiù a una variazione dei possibili siti di atterraggio. «Tali siti sono infatti stati scelti sulla base dell’interesse scientifico, ma anche della sicurezza in termini tecnici e “meteorologici”. Una diversa data di lancio implica un arrivo su Marte in una stagione differente rispetto a quella del lancio nel 2018. Ciò, però, non implica necessariamente un peggioramento delle condizioni ambientali: il gruppo di ExoMars 2018 ha già selezionato i siti di atterraggio sia nel caso di lancio nel 2018 che nel 2020, e in ambedue i casi sono siti di estremo interesse scientifico».

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