RILEVATA DA RICERCATORI DELL’INAF DI TRIESTE

Una macchia sulla macchia

Una complessa formazione scura su una macchia solare di grandi dimensioni, più estesa del doppio del diametro terrestre. E' quella rilevata sabato scorso dagli astronomi dell'Osservatorio Astronomico di Trieste dell'INAF, Conrad Boehm e Giulia Iafrate

     20/10/2014

sunspot_20141018_2Una complessa formazione scura su una macchia solare di grandi dimensioni, più estesa del doppio del diametro terrestre. E’ quella rilevata sabato scorso dagli astronomi dell’Osservatorio Astronomico di Trieste dell’INAF, Conrad Boehm e Giulia Iafrate. 

«A causa della rotazione del Sole», fanno sapere i due astronomi, «nei prossimi giorni il gruppo apparirà spostarsi verso il centro del disco e diventerà sempre meglio visibile da Terra, forse assumendo dimensioni
ancora maggiori».

Le macchie sono prodotte dall’avvilupparsi di flussi magnetici tubolari nella zona convettiva più esterna della nostra stella. Il fatto di essere scure dipende dalla loro minore temperatura (mille-duemila gradi meno alta della superficie circostante).

«Quando la formazione sarà ben rivolta verso il nostro Pianeta», aggiungono Conrad Boehm e Giulia Iafrate, «ci attendiamo di registrare un aumento dell’attività solare nelle onde radio, forse anche intense aurore polari».

La durata di un complesso di macchie è mediamente di cinque-dieci giorni, dopodiché la pressione magnetica lo disperde. Avvertiamo che il complesso di macchie può essere osservato solamente con occhiali speciali provvisti di filtri fortemente attenuatori. L’osservazione con qualsiasi mezzo ottico, comprese camere fotografiche, è pericolosissima e può facilmente risultare in danni permanenti alla retina.