È INVERNO SULLA LUNA DI SATURNO

Nuvola al cianuro sul Polo Sud di Titano

Gli strumenti della sonda Cassini hanno cominciato ad osservare lo sviluppo di una gigantesca nuvola che copre la calotta polare per un'area di circa un milione di chilometri quadrati. Lo studio su Nature

     02/10/2014
I colori naturali di Titano e Saturno nel passaggio da una stagione ad un latra.

I colori naturali di Titano e Saturno nel passaggio da una stagione ad un latra.

La luna di Saturno, Titano, è unica nel suo genere: ha una atmosfera densa composta in prevalenza di azoto e metano. Ma è anche in parte simile e in altra assai dissimile al nostro pianeta, la Terra.

Ha una temperatura 200 gradi più fredda della nostra e anche i suoi mari, fatti di idrocarburi sono gelidi in confronto alla calda acqua salata dei nostri. Però Titano ha le stagioni proprio come la Terra, solo che ogni stagione dura più di sette anni invece che i nostri semplici tre mesi. Ciò è dovuta alla lunga rivoluzione di Saturno intorno al Sole, quasi trentanni.

Nel 2009, dopo l’equinozio, il Polo Sud di Titano è entrato nel buio perenne dell’inverno polare. E poco tempo dopo gli strumenti della sonda Cassini (missione NASA-ESA-ASI), che dal 2004 studia il sistema di Saturno, hanno cominciato ad osservare lo sviluppo di una gigantesca nuvola che copre la calotta polare per un’area di circa un milione di chilometri quadrati.

«La nube – spiega Dr Nick Teanby, ricercatore dell’Università di Bristol e coautore dello studio in uscita sul numero di questa settimana della rivista Nature – è stata ripresa dalla sonda Cassini a partire dal 2012. Inizialmente appariva piccola, ma poi è cresciuta fino a coprire l’intero Polo Sud».

Un comportamento totalmente inaspettato che ha posto interrogativi su quale fosse la composizione della nube, situata 250 km sopra la superficie. Nei successivi due anni la sonda Cassini ha raccolto molti e differenti dati, tra cui lo spettro all’infrarosso della regione nuvolosa.

«Quando abbiamo guardato gli spettri – dice Remco de Kok l’autore dello studio – abbiamo visto due grandi picchi che non erano presenti in altri spettri relativi a Titano. Questi picchi sono quanto ti aspetteresti da particelle di ghiaccio di cianuro di idrogeno, o acido blu, come è noto in Olanda, altamente tossico. É stato sorprendente. Non ci si aspettava che cianuro di idrogeno ghiacciato si potesse formare così in alto nell’atmosfera di Titano».

Questa nuova ricerca suggerisce che il Polo Sud di Titano deve essere estremamente freddo per permettere al cianuro di idrogeno di condensare. L’atmosfera superiore deve essersi raffreddata di oltre 50 gradi per raggiungere i -150C necessari.

«Questo è un cambiamento molto rapido – conclude il primo autore – dato il lungo ciclo stagionale di Titano ed è molto più freddo di quanto si pensasse possibile. Si ipotizza che una volta che il Polo Sud è in ombra l’alta atmosfera agisce come un radiatore molto efficiente di calore, forse a causa della grande abbondanza di composti a base di idrocarburi e ossidi di azoto, che hanno forti emissioni nell’infrarosso.

«Cassini continuerà le sue osservazioni fino al 2017, quando finirà la sua missione tuffandosi su Saturno. Sarà molto affascinante studiare come la nuvola su Titano si svilupperà».

L’articolo su Nature: “HCN ice in Titan’s high-altitude southern polar cloud” by Remco J. de Kok, Nicholas A. Teanby, Luca Maltagliati, Patrick G. J. Irwin and Sandrine Vinatier