E ORA INIZIA LA SCALATA

Curiosity raggiunge il Monte Sharp

Il rover a 6 ruote della NASA continua la sua ricerca di prove dell'esistenza (in un lontano passato) di vita sul pianeta rosso. Negli ultimi anni, durante il suo percorso, ha raccolto diversi campioni di rocce che portano in questa direzione. La prossima fase sarà scalare uno dei versanti della montagna al centro del Cratere Gale

     15/09/2014

curiositySono passati due anni da quando il rover Curiosity è arrivato su Marte e finalmente ha raggiunto il Monte Sharp, considerato uno degli obiettivi primari, dopo aver percorso quasi 9 chilometri. La montagna in questione si trova al centro del grande Cratere Gale, nel quale il gioiellino su ruote della NASA è arrivato il 6 agosto 2012. Da questo momento inizia il nuovo cammino di Curiosity, che si appresta a scalare il versante meridionale della montagna (alta 5,5 chilometri) passando per un affioramento roccioso chiamato Pahrumo Hills, di grande interesse scientifico dove svolgerà alcuni test.

“E’ stato un viaggio epico quello di Curiosity verso questa montagna marziana”, ha detto John Grotzinger (del California Institute of Technology). Il rover/laboratorio dal peso di una tonnellata comincerà prima del previsto la sua scalata nella zona della Murray Formation, invece di continuare per un altro punto d’ingresso, il Murray Buttes: secondo gli esperti la nuova traiettoria permetterà di trovare un terreno geologicamente e geograficamente migliore per le ricerche e i test. Un mese fa per il rover era stata scelta una formazione rocciosa nei pressi della Hidden Valley chiamata il Bonanza King, ma si era rivelata troppo instabile. Molte caratteristiche tra differenti tipologie di terreno vengono segnalate tramite le immagini provenienti dal Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), che è stato fondamentale in questi anni per programmare il viaggio del rover.

Il percorso di Curiosity dalla Bradbury station (luogo di atterraggio, nel Sol 1) fino al giorno marziano Sol 743. L'annuncio che Curiosity aveva raggiunto la base del Monte Sharp è arrivata Sol 746. (Crediti: NASA / JPL)

Il percorso di Curiosity dalla Bradbury station (luogo di atterraggio, nel Sol 1) fino al giorno marziano Sol 743. L’annuncio che Curiosity aveva raggiunto la base del Monte Sharp è arrivata Sol 746. (Crediti: NASA / JPL)

L'immagine di Immagini HiRISE sul MRO mostra la vecchia e la nuova traiettoria di Curiosity. (Crediti: NASA / JPL-Caltech / Univ of Arizona)

L’immagine di Immagini HiRISE sul MRO mostra la vecchia e la nuova traiettoria di Curiosity. (Crediti: NASA / JPL-Caltech / Univ of Arizona)

Gli scatti ottenuti da MRO sono stati utili al team di ricerca per individuare alcuni altopiani in un’area poco dietro Pahrump Hills, dove gli esperti prevedono di effettuare, nel giro di qualche settimana, una trivellazione per acquisire un campione di terreno. Anche se questa valle ha un fondo sabbioso della lunghezza di due campi da calcio, la squadra si aspetta che sarà un percorso meno impervio rispetto a quello trovato nella Hidden Valley, che ha messo a serio rischio le ruote del rover. Le sei ruote non hanno avuto “vita” facile neanche in passato, quando hanno dovuto affrontare rocce spesso molto taglienti: questo inconveniente non è stato sottovalutato dai ricercatori, che hanno più volte cambiato rotta scegliendo luoghi meno rischiosi per la missione e puntando verso sud. A parte le ruote logorate, la NASA ha assicurato che il rover è in buone condizioni.

Crediti: NASA/JPL

Crediti: NASA/JPL

Dall’agosto del 2012 Curiosity cerca di capire se Marte ha mai offerto in passato le condizioni ambientali favorevoli per la vita microbica. Rocce sedimentarie e argillose nell’area di Yellowknife Bay hanno dato prova della possibile presenza di acqua miliardi di anni fa. Qualche giorno fa, però, una commissione scientifica ha criticato il team di Curiosity per una missione finora troppo prolungata in cui il robot si muove tanto in lungo e in largo, ma preleva pochi campioni. “Faremo molte più trivellazioni”, ha quindi promesso oggi Grotzinger. In questo senso il progetto Mars Science Laboratory della NASA continua le ricerche: proprio il Monte Sharp offrirà una serie di strati geologici che hanno “fotografato” i diversi capitoli dell’evoluzione ambientale di Marte.