DAL BOSONE DI HIGGS ALLO SMARTPHONE

La scienza dà da mangiare

Il prossimo 7 maggio a Miano incontro pubblicato sul valore economico della ricerca promosso dal Gruppo 2003 e moderato dal giornalista Luca Carra, di cui ospitiamo volentieri questa presentazione

     03/05/2014
Un ritratto di Peter Higgs

Un ritratto di Peter Higgs

La scienza si mangia. E dà da mangiare. Ora lo possiamo dire sulla scorta della ricerca che la Società italiana di fisica ha commissionato alla società Deloitte. L’analisi, originale nel panorama italiano, ha stimato in 1,5 milioni di posti di lavoro e in 118 miliardi di euro quanto, per un verso o per l’altro, quanto derivato dalle ricerca nel campo della fisica in termini di ricadute economiche, e solo per l’anno 2011, peraltro non fra i più brillanti.

Quindi investire in ricerca ripaga, traducendosi in innovazioni, servizi e prodotti. Nulla di peggio che accontentarsi di cucire scarpe e maglioni, mescere vini o fare (peraltro malamente) i custodi dei monumenti che la storia ci ha lasciato in consegna.

La ricerca può fare la differenza, e lo spread che ci divide dagli altri paesi europei (per tacere degli Stati Uniti e delle tigri asiatiche) va al più presto colmato.

Su questi temi si tornerà nel convegno Dal bosone di Higgs allo Smart Phone: l’impatto della ricerca di base sulla nostra vita quotidiana, che si svolgerà in collaborazione con l’Università Bocconi il 7 maggio 2014 a Milano.

Già il titolo fa capire che l’accento in questo caso verrà posto sulle mille e imprevedibile vie lungo le quali la ricerca scientifica – anche la più astratta e apparentemente pura – si traduce in applicazioni industriali e oggetti di uso comune, che celano al loro interno l’intera storia della scienza.

Il Gruppo 2003 ha immaginato l’incontro come un dialogo fra il pubblico e gli esperti convocati per esemplificare in alcuni campi il nesso fra ricerca e trasferimento tecnologico: dalle nove frontiere dei video digitali alle nanotecnologie. Ma anche per esplorare quella valle della morte che troppo spesso si apre fra i risultati scientifici e il loro sfruttamento industriale, indicando soluzioni ed esperienze positive.

Si può sperare che l’incontro serva almeno a sfatare definitivamente alcun luoghi comuni, che ancora vogliono tenere separata la ricerca di base (bella, ma inutile) da quella applicata (noiosa, ma produttiva). Esiste una sola ricerca, e poi esistono le applicazioni della ricerca, come diceva Einstein.

Programma III Incontro sulla Scienza – 7 maggio 2014