SPIEGATO IL MECCANISMO CON CUI SI FORMANO

Fatti un aerosol su Titano

Uno studio su PNAS basato su dati della sonda Cassini spiega il processo per cui la radiazione solare porta alla formazione di aerosol, ovvero sospensioni di particelle simili alle nuvole di smog sulla Terra.

     05/02/2013

Chi segue il dibattito sul riscaldamento globale (quello terrestre, si intende) ha ormai familiarizzato con la parola. Aerosol, ovvero sospensioni di particelle solide o minuscole goccioline di liquido in un gas. Sono aerosol le nuvole o la nebbia, ma assume questa forma anche lo smog prodotto dalle emissioni inquinanti. E sulla Terra, lo studio degli aerosol e del modo in cui assorbono o riflettono la luce solare è fondamentale per capire come evolverà il nostro clima. Ma gli aerosol esistono anche su altri corpi del Sistema Solare, e qui la domanda è prima di tutto come si formino. Uno studio appena pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences descrive con un dettaglio mai raggiunto finora la formazione di aerosol nella parte più alta dell’atmosfera di Titano, la principale Luna di Saturno che, grazie ai dati della missione Cassini, è ormai di gran lunga uno dei corpi planetari più studiati (anche e soprattutto per le sue interessanti somiglianze con la Terra).

Il primo raggio di luce solare riflessa da un lago di Titano, al momento dell'equinozio di primavera nell'agosto 2009 (NASA/JPL/University of Arizona/DLR)

Il primo raggio di luce solare riflessa da un lago di Titano, al momento dell’equinozio di primavera nell’agosto 2009 (NASA/JPL/University of Arizona/DLR)

 

Secondo i ricercatori, guidato da by Panayotis Lavvas dell’Università francese di Reims, il tipico “smog” tra il rossiccio e il marrone di Titano sarebbe causato dall’effetto della radiazione solare sulle molecole di azoto e metano nella ionosfera del pianeta. Questa creerebbe una sorta di “zuppa” di ioni negativi e positivi, le cui collisioni con le molecole organiche darebbero luogo a sospensioni di particelle più grandi e complesse, appunto alla base degli aerosol. Nelle parti più basse dell’atmosfera, gli aerosol tendono invece a coagulare, finendo poi per dare luogo alle piogge di idrocarburi che formano laghi e canali sulla superficie di Titano.

I dati utilizzati dal team vengono da tre diversi spettrometri a bordo di Cassini. I ricercatori hanno paragonato i loro risultati a quelli raccolti dalla sonda Huygens (quella che nel 2005 scese sulla superficie di Titano) e hanno trovato risultati paragonabili.

L’importanza di questo studio sta prima di tutto nel fatto che il meccanismo individuato per Titano potrebbe essere valido anche per altri pianeti dotati di ionosfera, in particolare Saturno e Giove. Inoltre, lo studio degli aerosol di Titano può essere un tassello in più per prevedere il comportamento di quelli causati dall’inquinamento terrestre.

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