L’ITALIA AL CENTRO DEL PROGETTO

Un Diamante per SKA

Il prossimo 15 ottobre si insedierà il nuovo direttore generale della SKA Organisation, Philip Diamond, il quale avrà il compito di guidare la costruzione del più grande network di radiotelescopi al mondo, SKA (Square Kilometer Array). La prima fase del progetto avrà termine nel 2015.

     05/09/2012

Si chiama Philip Diamond e sarà il direttore generale di SKA OrganisationSKA (Square Kilometer Array) costituisce il più ambizioso progetto radioastronomico attualmente in fase di studio. L’australiano Diamond ha 30 anni di esperienza nel campo della radioastronomia ed è attualmente a capo del CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation) Astronomy and Space Science (CASS) in Australia.

Diamond verrà ufficialmente nominato il prossimo 15 ottobre e guiderà la fase di pre-costruzione del radiotelescopio SKA da Manchester, nel Regno Unito. Il suo scopo è quello di portare al termine la realizzazione entro la fine del 2015.

È un progetto al quale la comunità scientifica italiana, rappresentata dall’INAF, Istituto nazionale di Astrofisica, ha partecipato attivamente. L’INAF guida l’Italia nel ristretto gruppo dei Paesi promotori: Australia, Canada, Cina, Nuova Zelanda, Sud Africa, Paesi Bassi e Regno Unito. 

SKA, al momento del “varo”, sarà composto da un grandissimo numero di antenne per  1 km quadrato complessivo di area di raccolta dei segnali provenienti dal cosmo. Ma non sarà l’unico primato di questo gioiello della ricerca astrofisica.  SKA avrà un grande campo di osservazione, un’estensione di alcune migliaia di km e tecnologie innovative per ricevitori, trasporto ed elaborazione del segnale e calcolo. Un rete di antenne di radioastronomia che si dispiegherà su due continenti, quello oceanico, in Australia, e quello africano, in Sud Africa. Il radiotelescopio lavorerà su un grande intervallo di frequenze con un miglioramento di 50 volte in sensibilità e di oltre 100 volte in velocità di osservazione del cielo, rispetto agli strumenti attuali. Considerate le prestazioni ed i costi conseguentemente previsti, apri a circa 1500 milioni di euro, vede necessariamente un coinvolgimento su scala mondiale.

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