LA PIU’ ANTICA GALASSIA SPIRALE

Una Via Lattea ante litteram

Scoperta grazie al telescopio Hubble una galassia spirale simile alla nostra risalente a 11 miliardi di anni fa, quando si riteneva che non ci fossero le condizioni per la formazione di strutture di questo tipo. Il commento di Adriano Fontana dell'INAF.

     18/07/2012

Rappresentazione artistica della galassia BX442 (Dunlap Institute for Astronomy & Astrophysics; Joe Bergeron)

E’ una galassia a spirale, come la nostra, ma è nata circa 11 miliardi di anni fa, quando l’universo era giovanissimo. Descritta su Nature, questa antenata della Via Lattea è la più antica galassia a spirale mai osservata ed ha, in parte, sorpreso gli astrofisici. Perché finora si riteneva che a quell’epoca nell’universo non ci fossero le condizioni per la formazione di galassie di questo tipo. La ricerca è stata coordinata da David Law dell’università canadese di Toronto e si basa sulle immagini del telescopio spaziale Hubble.

“In quel periodo, pochi miliardi di anni dopo il Big Bang” spiega Adriano Fontana, dell’Osservatorio astronomico di Roma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), “le galassie si trovavano in una fase piuttosto turbolenta e affollata, condizioni difficili per la formazione di galassie a spirale”. Eppure alcune nuove immagini rilevate da Hubble hanno chiaramente identificato a una distanza di quasi 11 miliardi di anni luce una nuova galassia, identificata dalla sigla BX442, in cui sono chiaramente visibili alcuni ‘bracci’ di rotazione. “Nell’Universo sono visibili molte galassie dalla caratteristica forma a spirale” prosegue ancora Fontana “ma sono in realta’ delle strutture abbastanza fragili, piuttosto instabili. Vediamo infatti che sono frequenti nelle nostre vicinanze, quindi piu’ recenti, e andando indietro nel tempo, quando vi erano condizioni più turbolente, diminuiscono”. L’esistenza di questa configurazione a spirale sarebbe determinata, spiegano gli autori dello studio, dalla concomitanza di una massa molto grande, in grado di assicurare stabilità alla struttura, e dalla presenza di una galassia nana nelle vicinanze che potrebbe avere delle possibili influenze nelle forze di marea che si generano all’interno della galassia più grande. “La formazione dei bracci, che contraddistinguono le galassie a spirale, è dovuta a un fenomeno di risonanza” spiega  ancora il ricercatore dell’Inaf, “qualcosa di analogo alle onde che si vedono in uno stagno se vi si getta un sasso. Le onde prodotte risultano visibili solo se l’acqua è calma, altrimenti le onde non si vedrebbero. Qualcosa di analogo avviene con i bracci delle galassie, possono formarsi e risultare visibili solo in condizioni di ‘tranquillità”.

Come ha spiegato Fontana, l’individuazione di questa anomala ‘antenata’, una sorta di nonna precoce dalla Via Lattea, non è comunque una rivoluzione per le conoscenze sull’evoluzione dell’Universo: già nel 2003 ne era stata individuata un’altra simile a una distanza di poco inferiore (circa 10 miliardi di anni luce). “Questa scoperta rappresenta semplicemente un nuovo tassello in più di in uno schema che si va costruendo”.