PROGETTO CONGIUNTO TRA SARDEGNA E LOMBARDIA

Il miglior investimento? La ricerca

Presentato il progetto “Sviluppo di tecnologie avanzate nel radio e nelle microonde”, finanziato dalle Regioni Sardegna e Lombardia insieme a Università di Milano e INAF per un importo complessivo di 4 milioni di euro. L'obiettivo è realizzare una sinergia tra ricerca fondamentale e innovazione.

     06/07/2012

Un dettaglio della struttura dell'imponente parabola di SRT (Foto di Gianni Alvito)

Fare ricerca di alto livello, in tutti i settori scientifici, comporta l’impiego di ingenti quantità di denaro. E ciò ovviamente alimenta accesi dibattiti sull’effettiva utilità di spendere tanti soldi per tali fini. Ma la ricerca, anche quella di base, produce ritorni a livello di conoscenze e nuove tecnologie che la rendono uno degli investimenti più redditizi, altro che azioni o btp. Di questo sono convinte anche la Regione Sardegna e la Regione Lombardia che hanno presentato oggi a Milano, nel corso di una conferenza stampa, il progetto “Sviluppo di tecnologie avanzate nel radio e nelle microonde”.

Il progetto, promosso nell’ambito dell’Accordo di Collaborazione in materia di Ricerca Scientifica e Innovazione tra i due Enti locali, ha una durata di tre anni e un importo complessivo di 4 milioni di euro (di cui 2 finanziati dalla Regione Sardegna, 1 dalla Regione Lombardia e un cofinanziamento dell’Università di Milano e dell’INAF di 0,5 milioni di euro ciascuno). L’obiettivo è quelo di realizzare di nuove facility per microonde presso l’Università di Milano e la sede di Cagliari dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, che siano aperte alla collaborazione e alla sinergia con le piccole e medie imprese ad alto contenuto tecnologico presenti sul territorio della Sardegna e della Lombardia, per realizzare una proficua sinergia tra ricerca fondamentale e innovazione con ricadute di mercato e socialmente utili.

L’INAF ha installato in Sardegna uno dei più avanzati radiotelescopi d’Europa, il Sardinia Radio Telescope (SRT). Il progetto nasce da un finanziamento del Ministero delle Ricerca MIUR, dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e della Regione Autonoma della Sardegna, per un valore totale in conto capitale dell’ordine di 60 milioni di euro. Un impianto del genere si configura come un asset strategico per il Paese, essendo predisposto per offrire anche servizi di eccellenza in settori come il SSA (Space Situational Awarness), la mappatura delle orbite degli asteroidi a rischio di collisione, la raccolta dati provenienti da sonde interplanetarie. Lo sviluppo dei dispositivi accessori (come ricevitori o sistemi di acquisizione dati) in questi impianti avviene negli anni ed è in continua evoluzione, creando uno stimolante contesto di sviluppo e ricerca nelle tecnologie di riferimento.

“L’accordo siglato tra la Regione Sardegna e Lombardia nell’ambito di questo progetto e la sua prima implementazione è un esempio di come le attività di elevato livello scientifico possono generare utili ricadute sul territorio, sia dal punto di vista della formazione, sia a livello di crescita del know-how industriale” dice Andrea Possenti, direttore dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari. “Ricordo inoltre che nell’ambito di questo progetto la Regione Autonoma della Sardegna ha finanziato la nuova sede dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari, che si rivelerà il luogo ideale per infrastrutture e spazi disponibili ad ospitare lo svolgimento di questo progetto e di altri analoghi, oltre che per attività di divulgazione e di formazione”.

In questo contesto si sviluppa il Progetto RAS/Lombardia, che vede il gemellaggio con l’Università di Milano, coinvolta nel Progetto PLANCK per il quale ha sviluppato competenze di avanguardia nel settore delle microonde. Da oltre 20 anni, infatti, il gruppo di Cosmologia del Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano e IASF/INAF-Milano gioca un ruolo di primo piano nella missione del satellite PLANCK dell’Agenzia Spaziale Europea, lanciato con successo 3 anni fa con lo scopo di sondare l’universo primordiale, utilizzando tecnologie simili a quelle di SRT. La progettazione e lo sviluppo dei sofisticati strumenti di PLANCK ha permesso di sviluppare presso l’Università di Milano tecnologie e competenze di frontiera a livello internazionale nel settore delle microonde, e ha coinvolto anche l’industria spaziale dell’area milanese nella fase di integrazione e calibrazione a terra.

Il progetto è stato pensato per supportare nuovi sviluppi tecnologici nel radio e nelle microonde, settore altamente strategico non solo per la ricerca scientifica fondamentale ma anche per vasti settori del mercato industriale, che vanno dalle telecomunicazioni ai sistemi GPS, dall’industria aerospaziale agli ambiti bio-medicali, dal monitoraggio ambientale alla ricerca di giacimenti petroliferi.