L’IMMAGINE DI HUBBLE PER IL 22° ANNO

Vista panoramica su 30 Doradus

Il telescopio spaziale della NASA e dell'ESA celebra i suoi 22 anni di attività con una immagine di una delle più spettacolari regioni di stelle in formazione conosciute, 30 Doradus nella Grande Nube di Magellano.

     17/04/2012

Nella Via Lattea non vi è niente di paragonabile, altrettanto grande e prolifica.  Si tratta di 30 Doradus, una regione di stelle in formazione, che il telescopio Hubble ha immortalato in questa immagine, cogliendo i milioni di stelle che la popolano in “lizza” per farsi catturare dallo sguardo del telescopio. Un’immagine che è stata resa pubblica per celebrare il suo 22° anniversario di attività.

A 170 mila anni luce dalla Terra, nella Grande Nube di Magellano, una piccola galassia satellite della Via Lattea, 30 Doradus è una delle zone più brillanti del nostro vicinato galattico e casa di alcune tra le più massicce stelle che siano mai state osservate.

Le stelle raccolte in questa immagine raggiungono globalmente una massa milioni di volte maggiore del nostro Sole e colpiscono per l’enorme varietà di situazioni che rappresentano: da stelle “trottola” rapidissime a “velociste” da record.

La nebulosa è abbastanza vicina alla Terra da permettere a Hubble di poterla osservare nel dettaglio, cogliendo le singole stelle in formazione, dando così agli astronomi la possibilità di comprendere meglio il meccanismo che sta alla base della nascita e dell’evoluzione di una stella.

L’immagine coglie i diversi stadi di formazione delle stelle: da quelle in embrione, ancora racchiuse nel loro bozzolo di gas e polveri, alle giovani stelle giganti che esplodono come supernova. 30 Doradus è una fabbrica che, ad un ritmo intensissimo, sforna milioni di nuove stelle.

Al centro di questa regione un giovane ammasso stellare, di soli due o tre milioni di anni, chiamato NGC 2070. Nel suo denso nucleo, RMC 136, si trovano alcuni “esemplari” di stelle tra le più massicce mai rivelate, fino a cento volte la massa del Sole.

Le radiazioni emesse da questi colossi affondano nel materiale circostante, generando fiumi di luce ultravioletta, che contribuiscono a creare le forme di questa spettacolare immagine.