PUBBLICATO L’ESITO DEL BANDO MIUR PRIN 2009

Programmi vincenti per l’astrofisica

Forte partecipazione INAF in molti dei programmi che si aggiudicano i finanziamenti stanziati dal MIUR nell’ambito del bando PRIN 2009. I commenti di due fra i proponenti di progetti premiati: Stefano Cristiani dell’Osservatorio di Trieste e Carlo Burigana dello IASF Bologna.

     18/07/2011

Se il Ministero dell’Istruzione, Università  e Ricerca (MIUR) stanzia dei finanziamenti per “Progetti di Rilevante Interesse Nazionale” (PRIN), fra i tanti candidati non potevano mancare anche programmi che vedono una forte partecipazione del nostro Istituto Nazionale di Astrofisica e che hanno dimostrato una effettiva rilevanza risultando vincitori.

Il bando, emesso annualmente dal MIUR, si rivolge a progetti di durata biennale: quelli selezionati e appena resi pubblici (con qualche mese di ritardo) sono relativi all’edizione del 2009. Si tratta di un totale di ben 543 programmi, orientati alle tematiche scientifiche e tecnologiche più diverse, fra i quali verrà ripartito l’ammontare totale dei fondi messi a disposizione: 105.977.007 euro.

Il fatto che a presentare la richiesta di finanziamento debbano essere docenti e ricercatori in servizio presso gli atenei comporta la partecipazione in prima linea delle Università. Queste, tuttavia, possono collaborare con altri partner, fra cui gli istituti di ricerca, come ad esempio quelli che fanno parte dell’INAF. Così è stato per l’Osservatorio di Trieste e l’Università di Trieste, per le Università di Milano e Roma e lo IASF di Bologna, per l’Osservatorio di Capodimonte e le Università di Ferrara e Napoli, giusto per citare alcuni casi. E anche quando non c’è un diretto coinvolgimento degli istituti INAF, molti progetti  che hanno ottenuto il finanziamento vedono la partecipazione di un sostanzioso numero di ricercatori associati all’ente.

Uno dei programmi vincitori, dal titolo “La crescita delle strutture cosmiche: dal cosmic web ad alto redshift agli ammassi di galassie”, è frutto del lavoro congiunto di Università e Osservatorio triestini, e si è aggiudicato 142.806 euro. “È un ottimo esempio di sinergia,” commenta Stefano Cristiani dell’INAF-Osservatorio di Trieste, “sia dal punto di vista della collaborazione fra i due enti coinvolti sia da quello dei metodi di ricerca, ovvero quello  strumentale-osservativo che si combina con quello  teorico.” Ed è un programma che guarda al futuro, in particolare per quanto riguarda la progettazione di strumenti: “È il caso di ESPRESSO (Echelle SPectrograph for Rocky Exoplanet- and Stable Spectroscopic Observations),”  spiega Cristiani, “uno strumento che nel 2016 diventerà operativo su VLT. Avere alle spalle dei progetti strumentali per il futuro a medio lungo termine rafforza programmi come questi”.

Grande soddisfazione anche da parte di Carlo Burigana dello IASF di Bologna, istituto INAF che, in collaborazione con le Università di Milano e Roma (per un totale di tre unità di lavoro), ha ottenuto un finanziamento di 268.652 euro con il programma “Emissione polarizzata nelle microonde di origine galattica e cosmologica”. “Ciascuna delle unità che collaborano a un programma è maggiormente orientata su alcune tematiche piuttosto che su altre” spiega Burigana. “Nel nostro caso, l’unità di Bologna si concentra maggiormente sulla parte teorico-interpretativa, quella che riguarda la modellizzazione astrofisica e cosmologica”. Ci si suddividono i compiti, quindi, ma il lavoro è di gruppo e i progressi di ciascuna unità concorrono al progetto finale.

Altro esempio di lavoro sinergico e vincente (con 236.017 euro) è quello del programma “Gamma ray bursts: dai progenitori alla Fisica del processo dell’emissione prompt”, che non solo vede la partecipazione dell’INAF, in quanto una delle tre unità (assieme alle Università di Ferrara e Napoli) è l’Osservatorio di Capodimonte, ma anche la nutrita partecipazione dello IASF di Bologna.

Pur essendo motivo di orgoglio e soddisfazione per l’INAF, con i suoi sei mesi di ritardo l’esito di questo bando si è fatto attendere forse un po’ troppo. “È stata una sorpresa,” commenta Cristiani, “era tanto tempo che ci chiedevamo come fosse andata a finire e in questi casi… nessuna nuova, cattiva nuova. Con il passare del tempo si tende a dare per persa la sfida. Tuttavia, anche se con questi ritardi è difficile pianificare il lavoro, la soddisfazione comunque c’è”.