LO STUDIO SU NATURE

Supernovae superbrillanti

Con la scoperta di una nuova classe di supernovae si allarga la famiglia di queste luminose esplosioni stellari. Descritte in uno studio pubblicato su Nature, si distinguono soprattutto per essere dieci volte più brillanti delle “cugine”, le supernovae di tipo Ia.

     08/06/2011

Una supernova super luminosa. A sinistra: prima dell'esplosione. A destra: dopo l'esplosione.

Non una, non due ma una intera nuova classe di supernovae: è questa la scoperta descritta in uno studio pubblicato oggi sulla rivista Nature. Le esplosioni stellari analizzate dal gruppo di ricercatori guidati da Robert Quimby, del California Institute of Technology, si differenziano dalle altre finora catalogate al punto di meritare una classificazione a parte.

Della nuova classe, per il momento, fanno parte quattro supernovae scoperte dallo stesso gruppo di Quimby alle quali se ne aggiungono altre due che, in precedenza, si erano fatte notare per le stesse peculiarità. Sono accomunate dal fatto di essere luminosissime, dieci volte più brillanti delle supernovae di tipo Ia.
A renderle un gruppo a parte è il fatto di esibire alcune proprietà che non possono essere spiegate con nessuno dei processi comunemente associati alle esplosioni di supernovae.

In genere, la radiazione elettromagnetica che viene emessa nel corso di questi eventi è dovuta allo sprigionarsi dell’energia interna secondo modalità ben conosciute. Queste possono essere il decadimento radioattivo di alcuni elementi di fresca sintesi, l’esplosione violenta dell’inviluppo della stella supergigante e l’interazione fra il materiale emesso e quello, ricco di idrogeno, che costituisce il mezzo interstellare. Nessuno di questi processi riesce a rendere conto delle caratteristiche che presentano le luminose supernovae studiate da Quimby e il suo gruppo, di qui la necessità di identificarle come una classe del tutto nuova.

Interpretando i dati, raccolti nell’ambito del progetto Palomar Transient Factory (PTF), si è potuto stabilire che la radiazione osservata è emessa da materiale privo di idrogeno. Queste supernovae, inoltre, emettono una consistente quantità di radiazione ultravioletta per periodi di tempo prolungati gettando luce, per così dire, non solo nelle loro vicinanze ma anche sulle nubi di gas che si interpongono lungo la linea di vista. In questo modo si rivelano essere di grande aiuto per indagare sulle lontane regioni di formazione stellare.

Questa nuova classe di supernovae è ancora tutta da conoscere ma si rivela, fin da subito, una scoperta quanto mai gradita.