UNA SCOPERTA AVVENUTA PER CASO

Il buco nero che non ti aspetti

Sorpresa: c'è un buco nero supermassiccio dove non era previsto, al centro di Henize 2-10, una galassia nana, dalla forma irregolare, a 30 milioni di anni luce. Belloni (OA Brera) "L'unica spiegazione plausibile? Prima si è formato il buco nero e solo più tardi la galassia che lo ospita.

     10/01/2011

Sorpresa: c’è un buco nero supermassiccio dove non era previsto, al centro di una piccola galassia dalla forma irregolare. La galassia in questione si chiama Henize 2-10, dista da noi 30 milioni di anni luce ed è classificata come “galassia nana” per via delle sue dimensioni ridotte, appena 3.000 anni luce di estensione contro ad esempio i 100.000 anni luce di diametro della nostra Galassia. Tutte queste caratteristiche, unite al fatto che al suo interno il tasso di formazione stellare è molto elevato, rendono Henize 2-10 simile alle prime galassie che si sono formate nell’Universo ed è per questo che viene considerata come un importante caso studio.

Nonostante fosse una galassia ben conosciuta, non ci si attendeva di trovare al suo centro un buco nero supermassiccio, con una massa un milione di volte quella del Sole. Sembrava infatti scontato che buchi neri così massivi fossero presenti solo in galassie di grandi dimensioni, dalla forma definita e con una regione centrale, il cosidetto bulge, ben sviluppata. Henize 2-10 ha invece stravolto questa convinzione in tutto e per tutto. Perché è piccola, ha una forma irregolare e non possiede un bulge.

“Questa è la prima volta che viene individuato in maniera inequivocabile un buco nero molto massiccio all’interno di una galassia di questo tipo”, commenta Tomaso Belloni dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera. “La scoperta risolve per così dire il problema dell’uovo e della gallina: sapevamo che nella maggior parte delle galassie, più massiccio è il buco nero, più massiccia è la parte centrale della galassia stessa. Ma non sapevamo cosa si forma prima. In questo caso il bulge non c’è: ne deduciamo che non è necessario avere la parte centrale per formare il buco nero, viceversa è probabilmente necessario avere il buco nero per formare la parte centrale della galassia”.

Il super buco nero di Henize 2-10 è stato individuato in modo casuale grazie ai dati raccolti con i radiotelescopi del Very Large Array e con il telescopio spaziale Hubble. La galassia veniva osservata per studiare il suo tasso di formazione stellare quando ci si è accorti di un’intensa emissione di onde radio proveniente dalla sua regione centrale. Successive osservazioni con il telescopio spaziale Chandra hanno rilevato anche una forte emissione di radiazione X sempre proveniente da quella regione: una combinazione che indica la presenza di un buco nero attivo che con la sua attrazione fa vorticare intorno a sé la materia a velocità tali da produrre emissioni energetiche così intense.

“Un tipico caso di scoperta casuale”, spiega Belloni. “La galassia era sotto esame per studiare il suo tasso di formazione stellare e non ci si aspettava di trovare quel tipo di buco nero. Ora sappiamo che un buco nero supermassiccio può formarsi prima della galassia che lo ospiterà ma occorre capire se siamo di fronte a un caso particolare o se invece si tratta di una situazione comune tra le galassie”.

Qui l’intervista completa a Tomaso Belloni:

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