OSSERVAZIONE E-VLBI

M87 fa scintille

Dieci radiotelescopi (tra cui l'antenna di Medicina) collegati in fibra ottica colgono un flusso di onde radio proveniente da una misteriosa struttura della galassia che sembra muoversi più veloce della luce e contemporaneamente emette lampi gamma

     16/02/2010
Un'immagine di M87 in ottico ripresa dal telescopio spaziale Hubble

La galassia gigante M87, anche nota come Virgo-A, è in una fase molto attiva. Insieme al brillante getto radio che punta dritto verso di noi, in questo momento il suo nucleo galattico attivo (AGN) emette lampi di raggi gamma super energetici. La strana coincidenza di emissioni è stata catturata contemporaneamente da due progetti internazionali a cui l’INAF partecipa: per la banda radio, la rete e-VLBI, l’insieme delle dieci antenne sparse per il mondo e collegate in fibra ottica tra cui la parabola di 32 metri di Medicina (Bologna), e per la banda gamma grazie alla collaborazione MAGIC.

Mentre il getto radio è una caratteristica ben nota di M87, ampiamente studiato per la relativa vicinanza alla Terra di questa galassia, la più brillante della costellazione della Vergine, l’attività alle alte energie è prodotta solo saltuariamente dal buco nero che si trova nel cuore della galassia e ha una massa tre miliardi di volte superiore a quella del Sole. In questo caso, l’osservazione radio è stata contemporanea alla emissione alle alte energie ma la localizzazione del getto gamma richiede ulteriori studi ed osservazioni.

“La chiave che ci permetterà di scoprire l’origine della emissione alle alte energie è il confronto tra i dati radio e quelli gamma. Il getto radio e gamma potrebbero provenire da una strana struttura all’interno di M87, chiamata con la sigla HST-1, che si muove a velocità apparentemente superiori a quella della luce e mostra una fortissima variabilità nella emissione di radiazione radio ed ottica”, spiega Gabriele Giovannini, docente dell’Università di Bologna con un incarico di ricerca presso l’Istituto di Radioastronomia (IRA-INAF) di Bologna, che ha seguito il monitoraggio insieme al PI Marcello Giroletti, ricercatore dell’Istituto di Radioastronomia di Bologna.

I modelli attuali prevedono che l’emissione alle alte energie negli AGN provenga da regioni vicine a quelle del nucleo. Tuttavia, la peculiarità di HST-1 potrebbe portare a riconsiderare questa teoria. Per questo, gli astronomi stanno seguendo attentamente gli sviluppi della emissione alle alte energie ed in banda radio di M87. “Attualmente M87 è un sorvegliato speciale”, conferma Gabriele Giovannini.

L'immagine ottenuta dalle osservazioni della rete e-VLBI per M87

Come riferito su Astronomer’s Telegram #2431, il 10 febbraio scorso la rete di telescopi che fanno parte del network VLBI (Very Long Baseline Interferometry) e sono collegati in Rete (questo sottoinsieme di stazioni prende il nome di e-VLBI) ha registrato le onde radio di M87 proprio mentre i telescopi di MAGIC rilevavano un elevato flusso di emissione gamma ad energie superiori a 100 GeV. “Grazie al collegamento in fibra ottica dei 10 telescopi di e-VLBI, (Medicina in Italia, altri 7 sparsi in Europa, uno in Cina e quello di Arecibo, negli Stati Uniti), abbiamo già ottenuto le immagini ad alta risoluzione della sorgente”, continua il ricercatore INAF. “In particolare siamo interessati ad HST-1, la misteriosa regione che mostra un moto apparente superluminale”.

La velocità superiore a quella della luce non è una violazione della relatività di Einstein: è un effetto geometrico apparente, in realtà il getto si muove a velocità prossime a quella della luce verso di noi e solo la configurazione geometrica lo fa apparire dal nostro punto di vista più veloce della luce”, specifica Giovannini. Ora si tratta di capire la natura e la struttura di HST-1 e perché abbia un profilo di emissioni così unico. Ulteriori osservazioni radio sono in programma per metà febbraio e ancora per fine marzo.