CONFERENZA STAMPA ALL’INAF

Incontro tra i giornalisti e il Presidente

Questa mattina, presso la sede centrale di Monte Mario a Roma, il Presidente dell'INAF Tommaso Maccacaro ha incontrato i giornalisti di carta stampata e televisione per presentare un resoconto sullo stato attuale e le prospettive per il futuro dell’Istituto.

     17/12/2009

foto-conf-stampa-inafQuesta mattina, presso la sede centrale di Monte Mario a Roma, il Presidente dell’INAF Tommaso Maccacaro ha incontrato i giornalisti di carta stampata e televisione per presentare un resoconto sullo stato attuale e le prospettive per il futuro dell’Istituto.

“Questo 2009 è stato un anno formidabile per l’astronomia e per l’astrofisica, e anche per il nostro istituto”, esordisce Maccacaro. “Abbiamo scoperto l’ammasso di galassie più lontano conosciuto, è a 10.2 miliardi di anni luce da noi. Implica che quando l’Universo aveva solo un quarto della sua età già esistevano grandi strutture formate e legate gravitazionalmente. Una scoperta che darà lavoro ai teorici.

Sempre in termini di scoperte scientifiche di altissimo impatto ricordo anche il più distante lampo gamma mai registrato. La sua distanza record è stata determinata al nostro Telescopio Nazionale Galileo situato alle Canarie.

Il 2009 è stato anche l’anno del lancio di Herschel e di Planck. Planck, ricordo, studia l’origine e la formazione dell’Universo e ha a bordo uno strumento  realizzato da un team internazionale coordinato da un nostro ricercatore di Bologna. Sta raccogliendo dati eccezionali.

C’è poi il satellite AGILE, un satellite tutto italiano dell’ASI che abbiamo costruito in collaborazione con l’INFN. AGILE sta scoprendo cose interessantissime sull’emissione gamma dall’Universo. Ha svelato recentemente la presenza di un buco nero nella nostra galassia, nella costellazione del Cigno a soli 25.000 anni luce da noi.”

Grandi soddisfazioni arrivano dunque dalle ricerche scientifiche, la cui qualità e rilevanza a livello internazionale è stata recentemente confermata dalla Thomson Reuters, una agenzia americana di rating della ricerca: “Qualche mese fa ci ha informato che l’INAF è l’istituto di astrofisica che ha registrato, a livello mondiale, il più alto incremento percentuale nelle citazioni ai suoi lavori nel periodo Febbraio-Maggio 2009. Inoltre il CIVR, il Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca, in un recente esercizio di valutazione promosso dal MIUR (ministro Moratti), ha valutato l’INAF al primo posto tra gli Enti di ricerca nel suo raggruppamento disciplinare – la Fisica – davanti a tutti gli altri enti quali INFM, INFN, CNR ed ENEA.”

Ma purtroppo per l’INAF non ci sono solo luci.

“Il 2010 si presenta per noi molto critico. Stiamo completando in questi giorni il bilancio di previsione e forse dovremo chiudere – o per lo meno ibernare – alcuni grandi progetti.”

“Nel 2010 completeremo il Sardinia Radio Telescope; è il più sensibile radiotelescopio europeo, è costato circa 70 milioni di euro ma non abbiamo a bilancio le risorse necessarie per renderlo operativo. Per farlo dovremmo, ad esempio, comunicare ai nostri partner americani e tedeschi che non saremo in grado di onorare la nostra quota di partecipazione a LBT, il Large Binocular Telescope, il più grande e avanzato telescopio ottico del mondo attualmente attivo.  E’ costato 250 milioni di dollari e noi partecipiamo al 25%. Oppure dovremo informare ESO, l’European Southern Observatory – un organismo internazionale europeo di cui l’Italia è paese membro – che non siamo nelle condizioni di portare a termine e consegnare il VST, un telescopio di nuova generazione, con grave danno scientifico per la comunità astronomica internazionale e italiana e con danno d’immagine per il nostro Paese. O forse dovremo temporaneamente chiudere il nostro Telescopio Nazionale Galileo situato nelle Isole Canarie in violazione dell’accordo stipulato con i colleghi spagnoli. È il telescopio che ha misurato la distanza del più lontano oggetto che si conosca nell’Universo.”

“Nel 2008, l’INAF ha ricevuto dal MIUR un finanziamento di circa 91 milioni di euro come Fondo di Funzionamento Ordinario (FFO). Tenendo conto che l’organico dell’Ente è di circa 1300 persone, questo corrisponde a un FFO pro-capite di circa 70.000 €. É il più basso tra gli enti di ricerca analoghi vigilati dal  MIUR. Per paragone, i nostri “cugini” ricchi hanno un FFO pro-capite di 140,000 €, il doppio di quanto abbiamo noi. La Stazione Zoologica, che non deve mantenere 20 sedi diverse, ha un FFO pro-capite che è una volta e mezzo il nostro. Nel bilancio di previsione 2010, sui 90 milioni di euro di dotazione ministeriale, circa il 5% è destinato ai progetti di ricerca e solo un’altra esigua frazione è destinata alla ricerca di base. Il resto va in spese fisse. Sono le conseguenze della riforma di qualche anno fa. Una riforma dichiarata a costo zero e i cui costi sono stati pagati dal nostro ente. Siamo drammaticamente sottofinanziati.”

Eppure il lavoro svolto quotidianamente da tutto il personale INAF non è solo “fine a se stesso”, ma produce anche effetti positivi sulla società: “per il cittadino, l’INAF è un ottimo investimento. Il cittadino spende poco e porta a casa molto e di alta qualità e non solo in termini di cultura scientifica. All’INAF, infatti, ci occupiamo di ricerca fondamentale di base ma abbiamo anche un’attenzione alle ricadute tecnologiche per il paese e per le sue industrie.”

“Avremmo anche grandi progetti per il futuro, progetti che proprio perché grandi, big science, sono collaborazioni internazionali o mondiali. Collaboriamo allo sviluppo dei due maggiori osservatori terrestri del futuro: E-ELT e SKA. L’European – Extremely Large Telescope è un telescopio ottico con uno specchio di 42 metri diametro, la cui costruzione partirà nel 2011 e avrà un costo di 1 miliardo di Euro. SKA è invece una matrice di circa 2000 radiotelescopi distribuiti in un’area di 3000 km di diametro. Richiederà investimenti per 2,5 miliardi di Euro. Entrambi i progetti saranno finanziati a livello europeo e mondiale. Partecipiamo poi a diverse proposte di future missioni spaziali nell’ambito della Cosmic Vision di ESA. Una prima selezione avverrà a gennaio del prossimo anno. Sono in lizza esperimenti per scoprire l’origine della misteriosa energia oscura che sembra costituire il 75% dell’Universo piuttosto che sonde che si posino su un asteriode, ne prelevino un campione e lo riportino sulla terra per successive analisi. O ancora, un telescopio spaziale ottimizzato per scoprire pianeti extrasolari simili alla terra che possano ospitare vita. In tutte queste avventure INAF è presente con la passione e l’expertise dei suoi ricercatori, dei suoi tecnici e del suo personale amministrativo.”

“Il problema è che un INAF così sottofinaziato non può durare molto. Se smette di nevicare in montagna, non subito, ma dopo qualche anno, inesorabilmente i fiumi seccano e le campagne inaridiscono. E all’INAF è già da un po’ che non nevica. Ecco perché gli interventi del Ministro in materia di valutazione e premiazione del merito sono estremamente apprezzati dalla nostra comunità. Noi attendiamo fiduciosi di percepirne gli effetti.”

Intervista video a Tommaso Maccacaro: www.media.inaf.it/press/conf-stampa-2009/